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Alessandro Preziosi è "Il Giudice" Mario Sossi nel secondo capitolo de "Gli Anni Spezzati", in prima visione stasera e domani su Rai 1 e Rai HD
Creato il 13 gennaio 2014 da Nicoladki @NicolaRaianoLunedì 13 e martedì 14 gennaio sarà la volta de “Il Giudice”, che vedrà protagonista Alessandro Preziosi, nel ruolo di Mario Sossi. La regia è di Graziano Diana.
Mario Sossi è uno dei Procuratori più competenti e brillanti del Tribunale di Genova. Il suo unico "torto" è quello di aver condotto le indagini e sostenuto la pubblica accusa nel processo alla Brigata XXII Ottobre, una formazione dell'ultra sinistra genovese. Sossi continua dritto per la sua strada, non sa che un nuovo gruppo di terroristi, le Brigate rosse, sta organizzando il suo rapimento…
La seconda e ultima parte de “Il Giudice”, in onda martedì 14, si apre con l'agguato dei terroristi in cui cade vittima il magistrato. E' la sera del 18 Aprile 1974 quando Sossi viene rapito e rinchiuso in una villetta-carcere a Tortona. Partono immediatamente le indagini delle Forze dell'Ordine rivolte verso i gruppi sovversivi di sinistra che operano in Liguria, senza approdare a nulla di concreto mentre Sossi è sempre più provato dalla prigionia...
Nel cast Ennio Fantastichini, Stefania Rocca, Alessio Vassallo, Anna Safroncik, Giovanni Calcagno, Simone Gandolfo, Linda Messerklinger. Una coproduzione Rai Fiction-Albatross Entertainment prodotta da Alessandro Jacchia e Maurizio Momi. Soggetto e sceneggiatura di Graziano Diana, Stefano Marcocci e Domenico Tommasetti. Il programma è sottotitolato anche in inglese alla pag.778 di Televideo.
Il 27 e 28 gennaio, infine, andrà in onda “L’Ingegnere”, con Alessio Boni che presterà il volto a Giorgio Venuti, dirigente della Fiat.
SINOSSIPrima puntataA Milano è il giorno della requisitoria del Pm al processo della brigata “XXII Ottobre”, una formazione dell’ultra sinistra genovese legata ai GAP di Feltrinelli, quando Mario Sossi (Alessandro Preziosi), il giudice che ha condotto le indagini e sostenuto la pubblica accusa, chiede e ottiene il massimo della pena per gli imputati. L’arringa di Sossi contro il gruppo ‘XXII Ottobre’ riflette, in ogni aspetto, lo sdegno e la riprovazione per chi non aveva esitato ad uccidere barbaramente un uomo. Ma il popolo della sinistra extraparlamentare legge nell’operato del magistrato l’accanimento di un persecutore fanatico contro la classe operaia, e i giornali, che soprannominano Sossi il “Dottor Manette”, parlano di violazione del diritto di difesa degli imputati nel corso dell'iter giudiziario. Si scatena, contro la scrupolosità e la fermezza del giudice, un'intensa campagna di aggressione condotta a colpi di slogan, scritte sui muri e lettere minatorie, ma è difficile ipotizzare che qualcuno possa passare all'azione concreta.Il polverone mediatico contro Sossi preoccupa molto i magistrati in procura, per primo il procuratore generale Francesco Coco (Ennio Fantastichini), suo caro amico e collega, che gli propone di affiancargli una scorta, ma anche Roberto Nigro (Alessio Vassallo), un giovane magistrato che segue Sossi nelle indagini e che ha molta stima del suo operato.Sossi conosce bene la minaccia che grava sulla sua vita, ma si rifiuta di cambiare abitudini e continua a tornare a casa in autobus come un cittadino qualunque, ignaro che qualcuno lo stia già pedinando. Il misterioso uomo che segue tutti i movimenti del magistrato è Franceschini (Giovanni Calcagno), uno dei capi delle neonate Brigate rosse, che hanno identificato in Sossi il nemico numero uno da sottoporre ad una punizione esemplare. Franceschini e i suoi complici stanno pianificando il rapimento e vanno in cerca di una villetta isolata funzionale a tenere il magistrato segregato anche per alcuni mesi.Intanto in procura arriva una giovane e affascinante magistrato, Claudia Maestrali (Anna Safroncik), che attira subito l’interesse di molti dei suoi colleghi. Anche Roberto ne è molto attratto, ma si limita ad osservarla a distanza, non si azzarderebbe mai a corteggiarla come fanno gli altri, è sposato con Anna, una donna che ama profondamente, e per lui il matrimonio è un legame che non va profanato. Ma Anna non è dello stesso avviso, si sente trascurata da Roberto che ha sacrificato il ruolo di marito al lavoro, e si consola nelle notti di solitudine tra le braccia di un altro uomo. Quando Roberto lo scopre la sua vita familiare va in frantumi. Costretto dalle circostanze lascia la sua casa per andare a vivere in un piccolo appartamento. Parallelamente anche Claudia vive una situazione sentimentale difficile; la ragazza sta organizzando il suo matrimonio con un giovane rampollo torinese, e tutto dovrebbe fare di lei una donna felice, ma il suo volto non è illuminato dalla gioia che si addice ad una sposa e il suo cuore è preda del dubbio. Forse la decisione di sposarsi è stata presa troppo avventatamente? E se non fosse ciò che desidera?Intanto i brigatisti hanno trovato un covo che fa al caso loro. È la sera del 18 Aprile 1974 quando Sossi, cade nell’agguato di Franceschini e i suoi complici Piero Bertolazzi e Mara Cagol (Linda Messerklinger). Il magistrato viene chiuso nel portabagagli di un’auto diretta verso la villetta-carcere di Tortona, anche se il piano rischia di fallire a causa di un paradossale scontro a fuoco che scoppia per errore tra le vetture degli stessi brigatisti; soltanto per un caso fortuito non vi sono vittime nella sparatoria, sebbene Sossi riporti delle lesioni nel conseguente tamponamento e Mara Cagol si salvi dai proiettili grazie alla valigetta del giudice.Roberto, appresa la tragica notizia del sequestro, accorre in procura con Claudia. Dopo aver inutilmente cercato tracce della macchina dei rapitori, partono immediatamente le indagini rivolte verso i gruppi sovversivi di sinistra che operano in Liguria. Nei giorni a seguire molte sono le segnalazioni che arrivano in procura, ma nessuna da un indizio concreto.Mentre Grazia (Stefania Rocca), la moglie del magistrato, cerca di mantenere la calma e confortare le sue due figlie che disperano di rivedere il padre vivo, Sossi, prigioniero nel covo che i terroristi hanno orgogliosamente battezzato “prigione del popolo”, viene sottoposto ad un processo sommario, nel quale le BR in veste di “tribunale rivoluzionario” contestano il suo ruolo di servitore dello Stato. Sossi cammina instancabilmente per la cella nel tentativo di non soccombere alla paura di essere ucciso, i suoi carcerieri gli lasciano da leggere saggi di Marx, Engels e altri autori del pensiero comunista, con l’intento di convincerlo delle ragioni del popolo. Gli viene concesso di mandare un messaggio alla famiglia e uno alla procura, con la richiesta di fermare le indagini per il suo ritrovamento.Ma nonostante l’appello le indagini continuano senza sosta ma con scarsi risultati. Roberto e Claudia lavorano fianco a fianco. I due continuano a scrutarsi mantenendo le distanze, ma è chiaro che provano attrazione l’uno per l’altra.Con un ultimo comunicato, i brigatisti pongono come condizione per il rilascio dell'ostaggio la scarcerazione degli otto condannati del Gruppo XXII Ottobre. La sfacciata scommessa lanciata allo Stato assume ora però chiaramente la forma di un ricatto che minaccia la vita del sequestrato, e i procuratori generali Coco e Rao sanno di essere di fronte a una prova di forza che potrebbe segnare la condanna per Sossi.
Seconda puntataLa trattativa tra BR e Stato è nella fase più drammatica e concitata: viene posto un ultimatum di 48 ore, dopodiché Sossi verrà assassinato da Franceschini stesso, come il terrorista preannuncia al magistrato. Sossi sa bene che quanto richiesto dai terroristi molto difficilmente potrà essere accolto. Infatti, la risposta del governo non si lascia attendere, ed è un no secco e deciso affidato al Ministro dell’Interno Taviani. La linea da seguire per ottenere quello che vogliono, i terroristi la ottengono da un suggerimento di Sossi stesso: la Corte d’Appello è l’organo che potrebbe disporre la liberazione dei brigatisti, è a loro che si devono rivolgere.Roberto e Claudia fanno quello che possono per convincere i colleghi a gestire la delicata situazione nel modo migliore per far liberare l’amico e collega, ma il loro potere è molto limitato. Lavorare a stretto contatto, condividendo ansie e visione della situazione, non fa che rendere i sentimenti di Roberto nei confronti di Claudia sempre più profondi. Claudia prova qualcosa di simile, ma non può ricambiare: è fidanzata, promessa sposa di un ricco milanese, Fabio Orlandi.Grazia lancia disperati appelli alle istituzioni e al Santo Padre, invano, fino a quando non richiede un ricorso alla Corte d’Appello per ottenere la scarcerazione dei brigatisti in cambio della libertà del marito. La Corte d’Appello, riunita, nonostante il parere negativo di Coco, che crede non si debba scendere a patti con i terroristi, accoglie la richiesta di Grazia, ed è disposta alla scarcerazione provvisoria degli 8 brigatisti in cambio di quella di Sossi, a patto che l’uomo sia rilasciato in condizioni d’integrità fisica.Coco, diviso tra l’affetto per l’amico magistrato e la consapevolezza del suo ruolo di baluardo delle Istituzioni Repubblicane fa ricorso in Cassazione.L’impegno della magistratura fa sì che il giudice venga rilasciato a Milano, nei pressi della stazione centrale, con in tasca un biglietto per Genova e un po’ di contanti. L’incubo per Sossi è giunto al termine, può finalmente riabbracciare la famiglia e i colleghi, ringraziando quanti gli sono stati vicini e togliendosi qualche sassolino con quanti a suo giudizio non hanno fatto abbastanza. Ma l’uomo è ormai segnato dalla prigionia, alla quale non riesce a non pensare, e come se non bastasse subisce l’accusa infamante di aver fornito alle BR informazioni riservate. Inoltre, i medici che lo visitano gli diagnosticano diversi problemi fisici e gli assegnano una prognosi di 20 giorni. Quanto basta a Coco per non tener fede ai patti con i brigatisti e non consentire la scarcerazione dei loro compagni. L’uomo è consapevole delle possibili conseguenze del gesto, ma è pronto a pagarne il prezzo. Sossi, dopo un periodo iniziale in cui non vuole vedere Coco, fa organizzare da Roberto e Claudia un incontro chiarificatore e distensivo con il collega.Restano ora da individuare e arrestare i sequestratori di Sossi. Arriva in soccorso della polizia un ex frate, Girotto, divenuto poi guerrigliero in Sud America, che ideologicamente ritiene la lotta armata in Italia sbagliata ed è disposto a infiltrarsi per sgominare le BR. Franceschini e Curcio vengono così arrestati, quando già hanno deciso di assassinare Coco.Non c’è tempo per polizia e magistratura di festeggiare la vittoria che Cagol, rimasta l’unica dei tre capi delle BR in libertà, riesce a liberare Curcio con un blitz nel carcere di Casale. Ma è una delle ultime vittorie di Cagol. Poco dopo, per finanziare la lotta armata, la terrorista organizza ed è artefice del rapimento del ricco industriale Gancia, che però dura appena 24 ore: la polizia riesce subito a identificare il sito dove viene tenuto il prigioniero e nello scontro a fuoco che ne nasce la terrorista e un carabiniere perdono la vita. Di lì a poco, anche Curcio viene individuato e nuovamente arrestato. Le Brigate Rosse sono decapitate dei tre massimi esponenti e fondatori.Ma se la lotta al terrorismo sembra vivere un momento particolarmente esaltante, nella vita privata Roberto passa da momenti di massima felicità ad altri di grande apprensione. Claudia rompe il fidanzamento con Fabio perché non è disposta a lasciare la magistratura e dedicarsi al mestiere di moglie a tempo pieno a Milano, ma anche perché tra i suoi pensieri ormai c’è insistentemente Roberto. I due hanno una relazione, che Fabio non tarda a scoprire. Messa dall’ex di fronte a un bivio, Claudia decide di passare un periodo in solitudine, per fare chiarezza nel proprio cuore.Ma non c’è posto per i problemi sentimentali, nella vita dei magistrati di Genova di questi anni. I nuovi vertici delle BR attuano l’antico progetto mai tramontato di assassinare Coco. Con il magistrato, vengono uccisi anche la sua guardia del corpo e il suo autista. Le BR hanno subito un duro colpo con l’uscita di scena dei tre fondatori, ma il loro posto è stato preso da un vertice ancora più spietato, che però deve fare i conti con una presa di posizione contro il terrorismo sempre più diffusa e sentita. È nella triste circostanza del funerale di Coco, che finalmente Claudia scioglie le proprie riserve: è Roberto l’uomo che ama, è con lui che vuole stare, come compagno di vita e per servire lo Stato, come eroicamente ha fatto Coco.
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