Magazine Cultura

alessia e michela orlando: CHE CI FACEVA IL MAFIOSO LUCKY LUCIANO A NAPOLI NEL DOPOGUERRA? PERCHE' IL RE ERA AMATO?TRA PUTTANE E BAMBINI AMMALATI, CHE PER LA PRIMA VOLTA ANDAVANO A VEDER LA NEVE IN EMILIA E ROMAGNA, SI TENTAVA DI RICOSTRUIRE UN TESSUT...

Da Gurufranc

alessia e michela orlando: CHE CI FACEVA IL MAFIOSO LUCKY LUCIANO A NAPOLI NEL DOPOGUERRA? PERCHE' IL RE ERA AMATO?TRA PUTTANE E BAMBINI AMMALATI, CHE PER LA PRIMA VOLTA ANDAVANO A VEDER LA NEVE IN EMILIA  E ROMAGNA, SI TENTAVA DI RICOSTRUIRE UN TESSUT...

alessia e michela orlando: CHE CI FACEVA IL MAFIOSO LUCKY LUCIANO A NAPOLI NEL DOPOGUERRA? PERCHE' IL RE ERA AMATO?TRA PUTTANE E BAMBINI AMMALATI, CHE PER LA PRIMA VOLTA ANDAVANO A VEDER LA NEVE IN EMILIA  E ROMAGNA, SI TENTAVA DI RICOSTRUIRE UN TESSUT...

Quando gli dei abbandonarono il timone del mondo,

gli uomini dovettero provvedere con la politica, a darsi regole da sé.

Platone

 

 

MORIRE PER UNA BANDIERA

PROSTITUZIONE MERCATO NERO BIMBI MALATI

NAPOLI DURANTE E DOPO LA SECONDA QUERRA MONDIALE

CHE CI FACEVA IL MAFIOSO LUCKY LUCIANO A NAPOLI?

PERCHÉ RE UMBERTO ERA AMATO DAI NAPOLETANI?

 

DIRE TUTTO E SENZA GIRI DI PAROLE

SVELARE L'INENARRABILE

 

Quando giunsero gli Alleati, Napoli divenne un puttanaio. Fu una notizia passata come una triste realtà sui giornali del mondo e non fu una favola metropolitana: si prostituivano le donne anziane e facevano prostituire anche le bambine. Tuttora emerge quella realtà; basta vedere qualcuno dei servizi televisivi dell'epoca. Emerge anche dai racconti registrati negli anni '70: bastava una sacca di scatolette e si poteva comprare qualsiasi corpo. I ragazzini andavano in giro a vendere le sorelle; bastava affacciarsi a un balcone e qualche attimo dopo c'erano degli americani che bussavano alla porta. Ma vi erano anche molte donne che lavoravano nei campi, nelle botteghe, presso le famiglie borghesi, che si tennero fuori dal fenomeno. È anche vero che vi furono dei fidanzamenti e dei matrimoni con americani; famiglie che si formarono e lasciarono Napoli destinazione città americane. È anche vero che la metropoli dovette ospitare Lucky Luciano (Salvatore Lucania; giunto in America, aveva assunto il nome di Charlie Luciano; poi Lucky che significa fortunato. Primo boss della famiglia Genovese, fu lui a ideare l'espansione del mercato dell'eroina. Il viso butterato era  il risultato della vaiola nera, il virus del vaiolo): questi, mafioso condannato in U.S.A., avendo favorito lo sbarco degli Alleati in Sicilia, attraverso i rapporti con i mafiosi rimasti nell'isola, ottenne di poter lasciare il carcere e venire Italia. A Napoli venne accolto dai soldati americani come un eroe, e chiamato a firmare autografi. Vi rimase fino alla morte: 26 gennaio 1962. Il Time Magazine lo ha inserito tra i venti uomini maggiormente influenti nel XX secolo.

Nella provincia napoletana, come nei paesi campani più lontani, la situazione non era certamente diversa. È ovvio come non vi fosse il fenomeno del mercato nero (le merci sbarcate al porto venivano rubate, anche con la compiacenza degli ufficiali americani, per una enorme percentuale; la mattina successiva si ritrovava tutto in vendita a Forcella e gli acquirenti tornavano ad essere gli americani, che avevano grandi capacità di spesa: un ufficiale guadagnava più del Prefetto di Napoli), ma gli stessi municipi erano dei puttanai: qualsiasi cosa servisse sottoponeva le donne a ricatti di ordine sessuale e i notabili del posto facevano il bello e il cattivo tempo. Si trattava di dover ricostruire un tessuto sociale disfatto e il Plebiscito non poteva certo bastare. Si sa come a Napoli, e nel sud, in genere la maggioranza della popolazione votò per la monarchia: a Napoli quasi il 70 %. Andò diversamente dove vi fosse una tradizione operaia: a Pozzuoli, ad esempio, la monarchia vinse stentatamente. In ogni caso: i napoletani apprezzavano re Umberto. Perché? La ragione è di una semplicità banale: perché era simpatico e, come diremmo oggi, non se la tirava. È anche noto come la sua partenza da Roma, anziché da Napoli, probabilmente servì a evitare una guerra civile. Guerra civile che per poco non si accese e dilagò in tutto il sud per una bandiera: il risultato del voto nazionale e la nascita della Repubblica venne festeggiata anche dai comunisti napoletani; issarono una bandiera senza lo stemma sabaudo al balcone della Federazione. I monarchici impiegarono poco a organizzare una marcia. Migliaia di persone, con moltissime donne, si diresse verso quel luogo. Le intenzioni erano più che chiare. Vi fu l'intervento della polizia, che sparò. Morirono sette monarchici e ciò fece sospettare che la polizia in assetto di guerra fosse composta da ex partigiani.

La rivolta fu sedata e ci si avviò verso tempi migliori: Napoli fu sottoposta di nuovo alla giurisdizione italiana (non lo era stata nell'immediato dopoguerra, giacché gli U.S.A. ne avevano il controllo) e lentamente si cominciò a preoccuparsi anche della salute dei napoletani. I bambini vennero sottoposti a visite accurate ed emerse ciò che si poteva intuire: moltissimi risultarono ammalati cardiaci, assillati dai reumatismi, da problemi ai polmoni, dal tracoma (dal greco: occhio ruvido). Erano malattie dovute agli stenti patiti, alle carenze nutrizionali, ai microbi trasmessi di occhio in occhio da insetti (mosche e moscerini), specialmente nelle aree povere del mondo, dove c'è igiene carente, dove l'acqua potabile scarseggia. Le aree endemiche, infatti, sono tuttora quelle aride del mondo: l'Africa, il Medio Oriente e il Sud-Est asiatico. Molti bambini poterono salire per la prima volta su un treno: erano diretti presso famiglie dell'Emilia e Romagna. Le loro sorti cambiavano, grazie alla solidarietà che intanto emergeva qui e lì. Essi, di lì a poco, avrebbero visto per la prima volta la neve: era il 22 gennaio 1947, quando nella stazione di Napoli sciamavano torme di bambini ammalati, eppure simpatici, gioiosi, capaci di pensare al futuro. Ve ne erano anche di colorati, come pare si debba dire. Erano diretti verso nord.

 

 Le foto: I - Umberto, piccolo corazziere nel 1907.

II - Foto segnaletiche americane di Lucky Luciano.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :