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alessia e michela orlando: IL POTERE DELLA LETTERATURA PROTAGONISTA DI "MADAME BOVARY"

Creato il 06 dicembre 2010 da Gurufranc

APPROSSIMANDOSI L'ANNIVERSARIO DI GUSTAVE FLAUBERT

Gustave Flaubert (12 dicembre 1821-8 maggio 1880) pubblicò il romanzo Madame Bovary a puntate In La Revue de Paris, con la dedica a Louis Bouilhet; si era tra ottobre e il dicembre del 1856; poi seguì il in volume, nel 1857. Era la sua Opera Prima. La critica lo accolse sin da subito come una delle opere più importanti dell'epoca. Fa nulla che l'autore fosse intanto stato trascinato davanti ai magistrati, malgrado avesse dedicato il libro al suo amico Marie-Antoine-Jules Sénard, dell'Ordine degli avvocati di Parigi ex  presidente dell'Assemblea nazionale ex ministro dell'interno. Il successo continua.

Anche in questo caso, per la protagonista, come è successo tante altre volte in romanzi famosi, la parola scritta è fondamentale.

L'incipit:

STAVAMO nell'aula di studio quando entrò il preside seguito da un "nuovo" vestito in borghese, e da un bidello che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e tutti si alzarono in piedi, come colti in pieno lavoro.

Si prosegue con il ritratto di Charles Bovary, rappresentato mentre è ragazzino in collegio a Rouen. È timido e mediocre studente di medicina. Poi sarà un anonimo ufficiale sanitario a Tostes. Protagonista del romanzo, invece, è la giovane, già graziosa Emma Rouault, educata in città presso le suore Orsoline. Incontra Charles Bovary quando questi va a curare il padre. Il matrimonio giungerà quando Charles è rimasto vedovo. Vanno a vivere nella sua casa, a Tostes. Non è il matrimonio che Emma desiderava, non è quello dei suoi sogni, fomentati dai romanzi letti in convento, malgrado sia molto amata. La monotonia, dunque, e l'attesa non realizzata di un amore sognato, determinerà il seguito, che è preannunciato dall'arrivo del marchese d'Andervilliers nel castello.

Adesso Emma sfiora ed è poi sommersa dalla raffinatezza e dall'eleganza; ciò scatena la voglia di una vita sociale elevata. È così che giunge ad abbandonarsi alle riviste della capitale; legge nuovamente romanzi che le impongono il confronto con la noia del marito. Si abbandona a fantasie che non potranno essere realizzate.

 

 Illustrazione: Gustave Flaubert.



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