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alessia e michela orlando: LE STRADE DI NAPOLI-VOLUME I E VOLUME II ROMUALDO MARRONE

Creato il 18 agosto 2010 da Gurufranc

alessia e michela orlando: LE STRADE DI NAPOLI-VOLUME I E VOLUME II ROMUALDO MARRONE

alessia e michela orlando: LE STRADE DI NAPOLI-VOLUME I E VOLUME II ROMUALDO MARRONE

alessia e michela orlando: LE STRADE DI NAPOLI-VOLUME I E VOLUME II ROMUALDO MARRONE

LE STRADE DI NAPOLI

Una lunga e affascinante passeggiata per le vie della città alla scoperta di storie, tradizioni e curiosità del passato.

Romualdo Marrone

NEWTON & COMPTON EDITORI

«Non c'è strada che porti alla pace che non sia la pace, l'intelligenza e la verità.»

Mohandas Karamchand Gandhi

E non esiste strada che non ti dica nulla del suo passato, che è quello della città; che è il tuo. L'esperimento fatto con il Dizionario Etimologico Napoletano, aprire a caso e leggere qualsiasi parola per capire se funziona, se quelle pagine ti raccontino o meno la tua cultura, si potrebbe ripetere con i due volumi che costituiscono l'opera di Romualdo Marrone: LE STRADE DI NAPOLI, Una lunga e affascinante passeggiata per le vie della città alla scoperta di storie, tradizioni e curiosità del passato.

L'autore.

Romualdo Marrone, aversano di origini, fu scrittore, giornalista, critico letterario ed elzevirista de Il Mattino, autore di programmi radiotelevisivi, ottimo musicista;  nel dopoguerra animatore delle prime jazz band di Aversa: si esibivano nei locali tra piazza Municipio e Via Roma. Fu anche inseparabile amico dei Maestri Antonio Balsamo, musicista di vaglia europea, e Giovanni Motti, decano dei giornalisti aversani. Suo figlio Patrizio, il quinto genito, è il direttore del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Le radici aversane hanno sempre gratificato il Maestro Patrizio Marrone, tanto che qualche anno fa fu lui a ritirare il Premio Aversa nel Mondo, conferito alla memoria al padre dall'assessorato comunale alla Cultura, presso il Cineteatro Metropolitan della città normanna.

L'opera.

Volume primo. In copertina: Gioacchino La Pira: la Torretta, dall'inizio della Villa Comunale, già Villa Reale, Roma, collezione privata. Particolare.  La Torretta, nell'immagine ormai moderna, era stata eretta su decisione del viceré duca d'Alcalà nel 1564. Aveva il compito di difendere il borgo di Mergellina. La decisione fu presa dopo una scorreria dei Saraceni. La notte del 25 maggio 1563, tre galeotte turche sbarcarono nei pressi, e assalirono il palazzo d'Avalos. Erano guidati da un famiglio che aveva servito la nobile casata. La preda più ambita, la marchesa del Vasto, non fu catturata giacché era ad Agnano. Fecero, in ogni caso, 24 prigionieri. Al sopraggiungere del viceré, si rifugiarono a Nisida. A seguito di estenuanti  trattative, i prigionieri furono rilasciati. Riuscirono,però, a ottenere la libertà per alcuni prigionieri turchi e molto denaro.

Si inizia Dalla Napoli greca ad oggi.

La città greca: appunti per un ritratto.

I Decumani. La città era divisa in quattro zone da tre strade lunghe e parallele dette «decumani» e intersecate da vicoli nei quali esse si articolavano, detti appunto «cardines». Alla estremità di ogni decumano c'era una porta. E così anche per quasi tutti i cardini. In cima al decumano maggiore c'era la porta che conduceva a Capua, mentre il decumano inferiore (via Forcella – via S. Biagio dei Librai) era delimitato ai due capi rispettivamente dalla porta Nolana e dalla porta Cumana.

Lungo le strade pozzi per dissetare i passanti e busti di divinità e di eroi; presso le porte della città, all'esterno, veicoli di trasporto per raggiungere luoghi vicini e lontani. Era possibile raggiungere anche Roma partendo all'alba e viaggiando l'intera giornata. Il letto della strada era di materiale lavico naturalmente di origine vesuviana.

Saltiamo a caso a pagina 152. Notiamo la 153: La tela di Luca Giordano nella chiesa dei Ss. Apostoli in un'incisione settecentesca del Saint-Non.

Veniamo al testo della pagina prescelta dal caso: Dopo i danni subiti per i bombardamenti del 1943 un nuovo restauro ha permesso ai Teatini di rioccupare il loro convento.

La chiesa alla quale si accede da uno scalone in piperno, è a croce latina ed a pianta basilicale ad unica navata, con cappelle laterali ed abside semicircolare.

In perfetto ordine alfabetico, il volume si chiude con la voce: Hemingway Ernest (viale). Da viale Fratelli Grimm a viale Emilio Solari, Q. Ponticelli.

Ovviamente l'Autore ci parla subito di Hemingway, scrittore e giornalista americano di grandi qualità, e finisce: E forse fu proprio l'ossessione per il coraggio e la forza fisica a spezzarne la vita.

Volume secondo.

In copertina abbiamo un quadro di Anonimo: Napoli dalla Riviera di Chiaia, Anonimo metà del XIX secolo. Siamo all'inizio della riviera di Chiaia, dalla parte di ponente, per Mariana Starke: la parte più bella di Napoli.

Si inizia cosi:

Iacopetti (viale privato). Da via Conte della Cerra a via Eduardo Suarez, già villa Pepe. Q. Arenella. È un via le privato, il toponimo si riferisce al cognome della famiglia proprietaria.

Ultima voce:

Zuroli (vico, vicoletto). Il vico da via Tribunali a via Vicaria Vecchia; il vicoletto dal vico omonimo al vico Carbonari. Q. Pendino. In questo antico vicolodi Forcella (che si chiamava nel '500 «di Boccapianoli» dal cognome di una famiglia che vi aveva proprietà) gli Zurlo –o Zuroli – si fecero costruire il loro palazzo nei pressi della chiesa del Monte di Misericordia.

La costruzione risaliva al '300 e secondo il de Dominici l'architetto fu Giacomo de Sanctis. Restaurato in seguito dal Sanfelice, che era cognato dell'allora proprietario Carlo Capuano, marchese della Petina; del «palazzo Zurlo» restano oggi soltanto i due portali nei pressi della chiesa, all'inizio del vicolo.

In Napoli figure e paesi, Salvatore Di Giacomo scrive del vicolo Zuroli a proposito di una «santa», dell'inizio del secolo, che vi abitava fra la scatenata «devozione» popolare, tale Almenrinda d'Ettore.

Come si può agevolmente notare, bastano due sole strade o vicoletti, addirittura marginali, rispetto ad altre certamente più note, per avere una valanga di informazioni e stimoli per ulteriormente ricercare.  

Le foto: le prime due le immagini poste sui volumi divisi, richiamate nel testo.

La terza: il volume unico.



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