Magazine Cultura

alessia e michela orlando: NOSTRADAMUS-LA VENDETTA-OMAGGIO AD AJACCIO E A UN SUO FIGLIO-IL VERO MAESTRO: IL TEMPO

Creato il 14 agosto 2010 da Gurufranc

alessia e michela orlando: NOSTRADAMUS-LA VENDETTA-OMAGGIO AD AJACCIO E A UN SUO FIGLIO-IL VERO MAESTRO: IL TEMPO

alessia e michela orlando: NOSTRADAMUS-LA VENDETTA-OMAGGIO AD AJACCIO E A UN SUO FIGLIO-IL VERO MAESTRO: IL TEMPO

alessia e michela orlando: NOSTRADAMUS-LA VENDETTA-OMAGGIO AD AJACCIO E A UN SUO FIGLIO-IL VERO MAESTRO: IL TEMPO

NOSTRADAMUS DI MICHEL ZEVACO

TULLIO PIRONTI EDITORE

Un nostro omaggio ad Ajaccio e a un suo figlio

Dove si svela che il TEMPO è il vero MAESTRO

Michel Zevaco nacque e morì ad Ajaccio (1 febbraio 1860-8 agosto 1918). Instancabile e prolifico manovratore di penne: giornalista, editore, romanziere, insegnante. Fu anche un ufficiale e quindi sanguigno attivista anarchico, anticlericale. Ovviamente francese: la Corsica fu italiana fino a un anno prima della nascita di Napoleone Bonaparte. Fu sua l'idea e la fondazione della rivista settimanale Gueux (mendicante; pezzente; ma Gueux si chiamava il protagonista di un libro: Il condannato a morte Claude Gueux di Victor Hugo). Passò anche per il carcere, rimanendovi sei mesi, per aver lodato Pini e Ravachol. Questi due a -narchici compaiono anche in un poema di anonimo:

Inno individualista (1901)

Pria di morir sul fango della via,
imiteremo Pini e Ravachol;
chi stende a te la mano, o borghesia,
è un uomo indegno di guardare il sol.

Le macchine stridenti dilaniano i pezzenti
e pallide e piangenti stan le spose ognor,
restano i campi incolti e i minator sepolti
e gli operai travolti da omicidio ognor.

E a chi non soccombe si schiudan le tombe,
s'apprestin le bombe, s'affili il pugnal.
è l'azione l'ideal!

Francia all'erta, sulla ghigliottina,
tronca il capo a chi punir la vuol;
Spagna vil garrotta ed assassina;
fucila Italia chi tremar non suol.

In America impiccati, in Africa sgozzati,
in Spagna torturati a Montjuich ognor;
ma la razza trista del signor teppista
l'individualista sa colpir ancor.

E a chi non soccombe si schiudan le tombe,
s'apprestin le bombe, s'affili il pugnal.
è l'azione l'ideal!

Finché siam gregge, è giusto che ci sia
cricca social per leggi decretar;
finché non splende il sol dell'anarchia
vedremo sempre il popol trucidar.

Sbirri, inorridite, se la dinamite
voi scrosciare udite contro l'oppressor;
abbiamo contro tutti, sbirri e farabutti,
e uno contro tutti noi li sperderem.

E a chi non soccombe si schiudan le tombe,
s'apprestin le bombe, s'affili il pugnal.
è l'azione l'ideal!

Anche la data in cui fu scritto è incerta. Ne esistono due versioni con testo variato e musiche differenti. In una versione al posto di  Vittorio Pini, anarchico espropriatore milanese morto alla Cajenna (notissimo carcere apparso in molti film), ritroviamo l'anarchico Gaetano Bresci. Il testo lo si trova nell'opuscolo Il bosco degli alberi, storia d'Italia dall'unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari, a cura di Gianni Bosio e Francot Coggiola (2LP dei Dischi del Sole) a cura del Nuovo Canzoniere Milanese, 1972. La garrotta di cui si parla nel testo, la garrota, è la  garrote in uso dapprima in Spagna. Era uno strumento di tortura; usata per strangolare lentamente i condannati.

Montjuich è la prigione di Barcellona dove nel 1909 fu fucilato il pedagogista anarchico Francisco Ferrer, che aveva fondato la Scuola Moderna.

Zevaco scrisse anche per i giornali Libertaire e La Renaissance. Nel 1898 fondò L'anticlérical richiesta della Lega Anticlericale Francese e si schierò apertamente in favore di Alfred Dreyfus, il cui omonimo Affare fece scalpore (uno scandalo politico che divise la Francia della fine '800: Dreyfuss fu accusato di spionaggio in favore dell'Impero tedesco).

Tra i moltissimi romanzi di ambientazione storica, di cappa e spada, spicca quello che lo rese famoso: Les Pardaillan. Venne pubblicato a puntate sui quotidiani nell'anno 1900 riscuotendo un successo clamoroso. Ormai è quasi del tutto sconosciuto. I suoi romanzoni, dapprima pubblicati da Fayard e Tallandier, furono poi ripubblicati e adattati per lo schermo. Scrisse anche romanzi di appendice per il giornale Le Matin dal 1906 e fino alla morte.

È ricordato per Les Pardaillan, Le Capitan, Borgia, Buridan, L'Héroïne, L'Hôtel Saint Pol e Nostradamus. Sono i suoi romanzi storici più noti, tuttavia  scrisse anche racconti di attualità e molte sue opere non sono mai state neppure pubblicate. Da noi, nel 2002, la casa editrice napoletana TULLIO PIRONTI EDITORI ha pubblicato NOSTRADAMUS.

Il primo capitolo, LA STREGA, inizia così:

I

GLI INNAMORATI

Una luminosa e tiepida mattina d'autunno dell'anno 1536.

Sotto un cielo d'un tenue azzurro vellutato, la vecchia Parigi

di Francesco I emana gioia di vivere. Place de Grève. Vanno

e vengono i venditori di pollame e frutta, gli abili pasticcieri,

i dettaglianti di vino aromatizzato portando per la cavezza

asini carichi d'un'otre pelosa, le graziose fioraie con le gonne

rialzate, che gridano, cicalano, chiacchierano: è la frizzante

gaiezza d'una bella domenica, con il vibrare di campane nel-

l'aria, è Parigi che si stira al sole, e ride…Tuttavia, lì, in

quella piazza, in quella luce, fra due forche, s'innalza un'or-

rida costruzione: una pira.

"In nome del re!... Noi, Jérôme Gerfault, araldo reale giu-

rato, delegato dal signore di Croixmart, gran giudice prevo-

stale, rendiamo noto a tutti i presenti:

Per volontà del re, il suddetto barone Gerfault, signore di

Croixmart, dovrà ricercare, catturare e giustiziare sommaria-

mente, senza le formalità e le lentezze d'un processo, tutti gli

stregoni, streghe, indovini, indemoniati e servitori di Satana

che impudentemente, infestano la capitale del regno.

Ogni fedele e leale abitante di questa buona città è tenuto,

pena l'essere mandato a remare sulle galere reali, a denun-

ziare le suddette anime nere, e, al fine di eseguire pronta-

mente la volontà del re, il signore di Corixmart ha fatto innal-

zare le pire necessarie allo scopo, in place du Marché aux

Pourceaux, sul sagrato di Notre-Dame e in Place de Grève.

Perché così piace al re".

È un libro le cui 676 pagine si lasciano leggere appassionatamente. Si tratta del primo del ciclo da Zevaco dedicato a Nostradamus, il controverso autore delle Centurie. L'incessante avvicendarsi di duelli, infidi agguati, evocazioni di morti, via via arricchiscono la trama. Il veggente è, ormai, già vecchio; ha qui il compito di punire chi ha danneggiato la sua giovinezza e sottrattogli la giovane compagna: Marie. I responsabili sono re Enrico II di Valois e i suoi accoliti.

Le ultime parole del romanzo sono un appello, una sommessa preghiera:

Lettore, se una passeggiata o un viaggio casuale ti condurranno a Salon, raccogli un fiore lungo la strada e deponilo sulla tomba di Nostradamus.

La prima foto: Nostradamus in un dipinto del 1500.
La seconda: Michel Zevaco.
La terza: una copertina di un testo in francese.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :