POP PORNO-SIMONA VENTURA. CHE CULO!
Lettera aperta a Simona Ventura, ricordando Alberto Sordi
nonché Stanlio e Ollio e Il Genio: Pop Porno http://www.youtube.com/watch?v=JPX8z5H1-aU
Il mondo è pieno di persone come Stanlio e Ollio. Basta guardarsi attorno: c'è sempre uno stupido al quale non accade mai niente, e un furbo che in realtà è il più stupido di tutti. Solo che non lo sa.
(Oliver Hardy)
Gentile, affabile, simpatica, nonché, a quel che si dice, potente, ma certamente a noi cara Simona,
chiediamo scusa per la familiarità e l'affetto che trasuda dalle nostre parole. Capirà tra pochi attimi le ragioni.
Innanzitutto: usiamo questo mezzo inconsueto per contattarla giacché perderemmo tempo nel cercarne altri. Non vogliamo correre il rischio di apparire non spontanee. Meglio, è di certo meglio, rischiare di non essere comprese.
Veniamo alla ragione per la quale abbiamo deciso di armare questa strategia. Mentre milioni di spettatori sono ammaliati dalle sue performance televisive, l'ammirano e la sognano, senza riuscire a liberarsi delle suggestioni indotte dal suo Quelli che il calcio, segnato dalle sue mille invenzioni, dalla sua risata, dagli splendidi suoi ospiti, nonché dalla partecipata emozione nell'ascoltare canzoni tipo Pop Porno, eseguita dallo smagliante e giovane duo Il genio, forse in pochi l'hanno vista all'opera dal vivo. Ma procediamo per ordine: in un recente programma televisivo lei ha dichiarato di non aver mai incontrato Alberto Sordi. Malgrado la sua lunga carriera, dunque, e la nota voglia dell'Albertone nazionale di comparire in televisione, le vostre strade non si sarebbero mai incrociate. Tralasciando valutazioni sul valore anche simbolico del presunto mancato evento che stavano per esplodere come una granata nelle nostre menti, la prima cosa che abbiamo fatto è stata questa: ci siamo alzate in piedi come invasate, all'unisono, cosa ovvia data la nostra gemellarità, e abbiamo spiccato un salto sulla sedia più vicina., a piedi uniti . Siamo rimaste mute per qualche secondo. Questa cosa ci ha sorpreso.; poi ci siamo dette: vuoi vedere che le gemelle sono davvero in contatto telepatico? Di conseguenza: ci siamo guardate, ritrovandoci specularmente intente ad agitare l'indice della mano destra. Ognuna ha sbotttato verso l'altra, con sguardo spiritato: Non è vero!
Erano trascorsi pochi secondi e lei ci ha interrotte con un nuovo intervento, mentre entrambe stavamo proseguendo accaloratamente: Questa è sce… la parola si è strozzata e poi estinta nella gola di entrambe, giacché lei ha ricordato, più o meno con queste parole: No, no, ci siamo incrociati a Salerno. Lo presentai per i piacere dei salernitani…
È così, andò esattamente così: noi c'eravamo. Lei presentò Alberto Sordi, simpatico e davvero divertente, con un unico difetto: lo immaginavamo molto più prestante. Ma la sua voce era quella nota a tutti, quella televisiva e cinematografica, nonché quella del doppiatore di Ollio, ovvero un componente del duo comico più famoso di tutti i tempi, la metà corpulenta della coppia comica Stanlio e Ollio, noti anche come Cric e Croc, che, tra i tanti, furono protagonisti anche del film Nel paese delle meraviglie.
La ricordiamo benissimo: era bellissima e si fece perdonare una mezza papera con un ampio sorriso e la consueta voce affabile, segnata da un accento sensualissimo. D'altronde, chi, al suo posto, quale show girl a inizio carriera, non si sarebbe emozionato?
Aggiungiamo qualche particolare: si era tutti sul lungomare di Salerno, Arena del Mare, contenitore adottato per ospitare gli spettacoli estivi; la struttura dava le spalle al mare. A destra c'era la porzione di asfalto che conduce al porto commerciale; a sinistra quella, più breve, che conduce al porto turistico. Le palme godevano di ottima salute e non temevano il rhynchophorus ferrugineus (punteruolo rosso delle palme), che sta distruggendo la maggior parte degli esemplari in Italia.
E c'eravamo noi, con molti altri. Lei e noi due! Eravamo sulla stessa barca, ma inconsapevolmente. Noi non sapevamo di lei. Lei non sapeva, come era ovvio, di noi. Lei agli inizi; noi al secondo spettacolo teatrale. Dovevamo lasciarci andare alla magia di Alice nel paese delle meraviglie, diretto da Claudio di Palma. Fu davvero molto bello. Non ci siamo mai più incrociate. Ma poi, finalmente, dopo tanto tempo, è giunto l'attimo della sua dimenticanza, del suo non ricordo…ma non è mai così, nulla accade a caso: se si è trattato di un lapsus o di mera dimenticanza conta poco. Non è stato casuale, dunque: è servito quanto meno ad accendere i nostri ricordi, e a scoprire quanto siamo diverse. Purtroppo. Pensi: non abbiamo mai sciato e, quindi, non possiamo neppure nascondere i segni delle cadute sulla natica destra. Non è certo tutto qui: la sua memoria una volta tanto fallace è valsa a farci cercare il coraggio necessario per scriverle. Arrossendo, osiamo complimentarci per la sua carriera, nonché per il fatto che ha trovato il coraggio di rifarsi il seno e di dirlo. Noi no.
Illustrazione: Laurel & Hardy; Nel paese delle meraviglie, del 1934.