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Alessio Vassallo

Creato il 24 marzo 2012 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Per un attore giovane come lei, cosa ha rappresentato recitare nello spin-off della celebre serie televisiva “Il commissario Montalbano”?
Una sfida nel vero termine della parola. E da quello che sento in giro e che leggo penso sia stata vinta, siamo riusciti a dare una continuità alla serie storica, ma nello stesso tempo innovazione. Penso che sia per me che per gli altri colleghi il punto di partenza sia stato lo stesso: creare il nostro Augello, il nostro Montallbano, ecc… senza imitare nessuno, ma basandoci su noi stessi e ovviamente essendo fedeli ai romanzi di Camilleri.

In cosa differisce il personaggio di Mimì Augello senior -interpretato da Cesare Bocci- rispetto alla corrispondente versione giovanile -interpretata da lei-?
Di certo ci accomuna l’amore e la dedizione per le donne! La differenza forse sta nella sicilianità del mio personaggio, sono palermitano con tanto di baffetti e capello impomatato alla barone Fefè… però non ci ho mai fatto caso se ci fossero differenze o meno. Bocci è un bravissimo attore, che stimo molto, come dicevo prima ho cercato di non guardare troppo il lavoro precedente al nostro, per non farmi influenzare.

L’amore per le donne di Mimì Augello è proverbiale. Alessio Vassallo condivide con il suo personaggio questa caratteristica?
Certamente.La passione per le belle donne è una cratteristica imprescindibile italiano-sicula! Ma per me penso sia più importante difendere ogni giorno la mia relazione che dura da 4 anni, della quale sono molto orgoglioso e felice. Ciò non significa che se passa una bella donna non posso guardarla. Ma l’amore è un’altra cosa…

La Sicilia, sua terra natale, è un tema ricorrente nei suoi film. Ad esempio, ha recitato accanto a Isabella Ragonese e Valeria Solarino nel bellissimo film “Viola di mare”, ambientato in una meravigliosa Sicilia dell’Ottocento. Quale legame sente con le sue origini?
Fortissimo. Ho partecipato in molti progetti siciliani e non solo… é normale che, essendo di Palermo, quando si gira un progetto ambientato in Sicilia pensino a me e sono onorato di questo, anche se in Italia c’è una settorializzazione superficiale, che in altri paesi non esiste.
Qui fanno un casting e, se non sei toscano, milanese o siciliano, non vai bene per un determinato ruolo. Io penso invece che un attore con dedizione possa far tutto. Comunque, ritornando alla Sicilia, amo la mia terra e la mia città che per troppi anni è stata abbandonata… spero davvero che adesso trovi una nuova classe politica pronta a restituirle l’amore e la passione che per molti anni le è mancata.

Dal suo curriculum emerge un grande desiderio di studiare e di prepararsi al mestiere d’attore. Si è diplomato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e ha lavorato con registi molto prestigiosi. Secondo lei, per emergere, quanto conta la formazione? Esistono anche altre componenti che fanno il successo di un attore?
La preparazione e lo studio sono fondamentali, anche come disciplina. Poi un ingrediente fondamentale è l’istinto, la “pancia”.
L’equazione “mi diplomo in accademia” quindi “divento un grande attore” non è del tutto esatta… l’Accademia, che pure mi ha formato egregiamente, mi ha dato solo il promo importante tassello, poi il resto ho dovuto metterlo io.
I  due punti di forza che utilizzo nel mio lavoro sono: la vita quotidiana e i romanzi. Sono un buon lettore e penso che un romanzo ti dia davvero l’opportunità di viaggiare con la mente e di poter capire i meccanismi che muovono un personaggio…

Ha iniziato recitando in teatro, per poi lavorare nel cinema e in televisione. Ha una sua personale preferenza?

Certamente davanti alla macchina da presa mi trovo più a mio agio anche perchè ho avuto un numero maggiore di esperienze con questo mezzo. Ma il teatro rimane il teatro, penso che l’attimo prima di entrare in scena non si possa paragonare a nessun ciak…

C’è un ruolo che ha interpretato e che ha sentito particolarmente nelle sue corde?
Dopo tanti ruoli drammatici è arrivato Augello e devo dire che, grazie al regista G. Tavarelli, ho scoperto di trovarmi a mio agio nella commedia, nei tempi comici che a vote sono molto più complessi di molti ruoli drammatici. Posso dire che Augello è proprio nelle mie corde.

Quali sono i risvolti positivi e negativi della fama e del successo?
Fa piacere essere fermato per strada e ascoltare i commenti della gente delle persone che ogni giovedì ci seguono… i loro apprezzamenti, le loro battute, i loro disappunti. Io comunque sono solito uscire con un look molto casalingo quasi irriconoscibile!

Quali sono i suoi progetti professionali futuri?

Ho due film in post-produzione: “Stalker” di Luca Tornatore e “La moglie del sarto” di M. Scaglione. Posso anticipare che domenica prossima parto per Praga… per girare una importante serie tv… altro nn posso dire!

Infine, una domanda sul cinema: quale film non si stancherebbe mai di guardare?
Carlito’s way.

Per l’intervista a Alessio Vassallo si ringrazia Caterina Marletta.

di Angela Laurino


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