20 AGOSTO – “Io con la mia fidanzata non ho nessuna rivalità, lei non mi ha lasciato un minuto solo [...] e quando le ho detto della positività mi ha detto che le dispiaceva per me perché non me lo merito.” Queste le parole di Alex Schwazer alla conferenza stampa indetta dopo l’esclusione dai giochi olimpici di Londra 2012 per doping. Il marciatore si riferisce alla sua fidanzata Carolina Kostner, campionessa mondiale di pattinaggio, la quale riesce a perdonare Alex come uomo sebbene non come sportivo.
Negli ultimi giorni la delusione provocata dalle mancate vittorie della Pellegrini nel nuoto ha lasciato posto allo scandalo Schwazer. Due sportivi diversi, diverse le loro discipline, diversi i loro risultati – sebbene entrambi “sconfitti” -, ma identico il loro impatto sui mass media. Nel caso di Federica concentrati a creare gossip intorno alla storia d’amore con Filippo Magnini, nel caso di Alex rivolti a consegnare per primi in pasto al pubblico un presunto allontanamento della Kostner.
In molti hanno addossato ipotetiche colpe alla Pellegrini per essere arrivata a queste ultime Olimpiadi impreparata, forse anche per il troppo stress creato da distrazioni nate anche al di fuori degli allenamenti. Mentre il marciatore è stato da alcuni presentato al pubblico quasi come una vittima della dura vita sportiva, che dopo anni di successi induce a cadere in un (quasi) inevitabile baratro. Riteniamo, invece, che sia assolutamente da elogiare Federica, che nonostante fosse affaticata dall’ultimo periodo pre-Olimpiade (particolarmente intenso e faticoso) si è impegnata fino infondo a Londra, gareggiando soprattutto in maniera “pulita”; Schwarzer, al contrario, è ricorso all’eritropoietina. Chi allora rappresenta la delusione per gli azzurri ai Giochi Olimpici? Ora corre voce che Alex possa diventare il testimonial di una campagna pubblicitaria contro il doping. Forse sarebbe meglio che i due campioni facessero insieme una pubblicità, proprio per ricordare la differenza di scelte tra l’uno e l’altra.
Nonostante tutto ciò, non è sicuramente da sottovalutare il coraggio che ha avuto Alex di sottoporsi ai controlli anti-doping a casa sua, quando poteva benissimo evitare di farsi trovare, perché – come sostiene nella stessa intervista – poteva tranquillamente avvalersi della scusa di non essere in casa visto che il regolamento stabilisce che nell’arco di 18 mesi uno sportivo può saltare due controlli e lui, fino a quel momento, non ne aveva saltato neanche uno! “Però devo dire che non avevo più la forza e non vedevo solo l’ora che finisse tutto. Quindi il 30 ho fatto questo controllo, dove sapevo che sarei risultato positivo. Ho fatto un’altra settimana incredibile. E due giorni fa è uscita la notizia [...]. Io adesso sono molto dispiaciuto perché ho buttato via tutti gli anni nei quali mi sono allenato così tanto, però sono anche contento che sia finito tutto e che forse ora potrò fare anche una vita normale”. Ecco, appunto: a tutti noi ora non resta che lasciare in pace in pace Alex Schwazer.
Gloria Girometti