Magazine Cultura

ALFABETO NAPOLETANO (6) - O’ munno è comme uno so mette ‘ncape

Creato il 11 giugno 2013 da Ciro_pastore
ALFABETO NAPOLETANO (6)  - O’ munno è comme uno so mette ‘ncape ALFABETO NAPOLETANO (6) O’ munno è comme uno so mette ‘ncape (trad.: Il mondo è come uno se lo immagina)
Riprende oggi, dopo un lungo periodo di assenza, la rubrica “Alfabeto Napoletano”.
Il famoso proverbio napoletano che analizzerò oggi, mi ha richiamato alla mente il titolo di un testo filosofico, “Il mondo come volontà e rappresentazione” di Arthur Schopenhauer. Opera che, in maniera ben più complessa ovviamente, sviluppa proprio il tema di quanto il mondo sia come a ciascun individuo appare e non come esso è oggettivamente.
La saggezza millenaria di un popolo, come quello napoletano, che affonda le proprie radici culturali nel mondo ellenistico, ha prodotto così un proverbio che, in maniera intuitiva e semplificata, tenta di ridurre involontariamente il pensiero filosofico di Schopenhauer ad una formuletta facile-facile, ma molto utile, per affrontare la complessità del vivere e la incommensurabile varietà delle visioni del reale.
Credo, peraltro, che proprio la complessità degli eventi che accadono attorno a noi, sempre più interdipendenti fra loro, ci impongano un riavvicinamento alla filosofia, non già come futile esercizio logico, ma come utilissimo metodo “pratico” per meglio capire il mondo.
In questi giorni, sto appunto leggendo il più famoso testo di Schopenhauer, “Il mondo come volontà e rappresentazione”, unanimemente considerato la summa del suo pensiero e che tanto ha influenzato intere generazioni di filosofi.
Quando Schopenhauer sostiene che il “mondo è rappresentazione”, intende dire, infatti, che esso è tutto ciò che esiste attraverso la conoscenza soggettiva. Quindi, tutto il nostro mondo è soltanto oggetto in rapporto al soggetto che lo vive.
Appare facile constatare che questa considerazione di Schopenhauer, altro non è che ciò che, così icasticamente, sottolinea il proverbio napoletano: o’ munno è comme uno so mette ‘ncape. Forza delle lingue popolari che, senza apparente sforzo, ci avvicinano anche ai concetti più complessi!
Ma perché vi parlo di questo proverbio napoletano, e del suo nobile antesignano concetto filosofico, proprio ora? Non certo per inutile sfoggio di, una solo presunta, cultura personale (tutta da dimostrare e, soprattutto, da continuare ancora a costruire). La ragione risiede, invece, proprio nella complessità di quanto sta avvenendo alla società in generale e, molto più prosaicamente, nella realtà del Gruppo EAV.
Ma come, direte voi, che c’azzecca Schopenhauer con lo sfacelo delle nostre aziende? Probabilmente nulla. Eppure, vorrei provare a dimostrarvi che un esile filo di collegamento esiste.
In sostanza, il Top Management EAV, unitamente ai politici ed agli amministratori regionali, con la loro sequenza infinita di azioni senza un’apparente filo logico, non stanno plasticamente a dimostrare la veridicità dell’assunto richiamato dal proverbio? Ogni loro scelta non ci dimostra che nelle loro teste (o meglio menti) esiste una “rappresentazione” del reale per nulla condivisibile? I risultati delle loro scelte non stanno lì a dimostrare, invece, quanto esse siano improduttive ed, anzi, peggiorative del quadro reale? Insomma, la loro “rappresentazione” del mondo del Trasporto Pubblico Locale non ha poco (o nulla) da spartire con le ben più circostanziate rappresentazioni di cui ciascun lavoratore del settore e, perfino, ciascun cittadino utente può essersi fatta?
Ma lo stesso Schopenhauer, però, sempre nel mirabile testo citato inizialmente, ci avverte che il mondo è sì rappresentazione, ma è anche governato dalla volontà. La volontà che anima (o dovrebbe animare) ciascuno di noi in quanto unica dimostrazione di come possiamo dare un senso non solo alla vita nel suo complesso ma, molto più banalmente, anche un senso a quanto sta accadendo al “nostro piccolo mondo” di lavoratori EAV.
A me sembra, però, che tutti (chi più, chi meno) siamo caduti in uno stato catatonico, in cui ci siamo inspiegabilmente assuefatti ad una rappresentazione generalizzata - ma ampiamente di parte – che, ad insindacabile (ed indimostrato) giudizio di top management ed amministratori regionali, ci vede in rapido ed inesorabile declino.
Eppure, quel declino – dato ormai per acclarato – è solo pura “rappresentazione” e, in quanto tale, suscettibile di modifiche sostanziali, qualora intervenisse una forte e coesa “volontà” da parte di noi lavoratori, unitamente ai tantissimi cittadini che nel Trasporto Pubblico vedono, non solo uno strumento per la mobilità, ma anche l’ultimo invalicabile baluardo dello Stato sociale.
Casto Priore
* per leggere i precedenti proverbi comincia da http://lantipaticissimo.blogspot.com/2013/03/alfabeto-napoletano-5-frijere-o-pesce.html

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :