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Alfano: Alle primarie niente indagati. E scoppia la polemica

Creato il 24 novembre 2012 da Strippi

Alfano: Alle primarie niente indagati. E scoppia la polemicaFoto tratta da teleborsa.it
In un paese particolare come il nostro succedono fatti strani.
Capita che un segretario di un partito politico indica delle consultazione per far decidere agli elettori chi dovrà essere il candidato premier (meglio conosciute come primarie), mettendo tra le regole per partecipare quella di non essere indagato dalla magistratura.
In un paese normale una regola del genere non verrebbe mai posta per il semplice fatto che è un ovvietà, non ci sarà mica bisogno di metterla per iscritto.
Ma , come già detto, noi siamo un paese particolare e su questa regola si è alzato un vespaio di immani proporzioni da parte di alcuni esponenti del Pdl.
In realtà non è che Angelino Alfano (segretario, appunto, del PDL) abbia proprio messo la regola, si è limitato a dire, ai microfoni del TG2, che "se ci saranno indagati candidati a queste primarie non mi candiderò, se ci sono loro non ci sono io”.
Ma tanto è bastato per far ritirare la candidatura a Vittorio Sgarbi, che si è detto disgustato da questa affermazione.
Non sarà mica che il disgusto nasce dal fatto che il noto critico d'arte e opinionista è stato più volte condannato sia in sede civile che in sede penale, con la ciliegina sulla torta di una condanna per truffa ai danni dello Stato? (Il fatto quotidiano)
Ma figuriamoci
Indignato è anche Gianpiero Sarmorì, che chi legge il mio blog già conosce, che ha detto "bisogna chiedere scusa a Berlusconi per la dichiarazione di Alfano. Essere indagati non significa niente"
Ora, non si capisce bene perchè Alfano dovrebbe chiedere scusa a Berlusconi dato che il segretario del Pdl non l'ha mai citato e che l'ex premier ha più volte ribadito di non volersi candidare alla guide del paese.
E anche la seconda frase è soggetta di qualche obiezione.
Prima di tutto è ambigua. Se si riferisce al Sig. B. lui non solo è pluri-indagato ma ha anche una condanna in primo grado a 4 anni di reclusione, quindi non si pone il problema.
Se è un discorso in generale, la presunzione d'innocenza riguarda lo stato giuridico, non l'etica o la morale. 
Magari evitare che il premier abbia dei processi che lo distraggano dall'adempimento delle sue funzioni governative sarebbe consigliato, visto il recente passato.
Ma non sarà mica che c'entri qualcosa l'indagine per accesso abusivo a dati informatici a carico del signor Sarmorì? (Qui mi autocito)
Malpensanti.
Ma andiamo avanti
Alessandro Proto, candidato premier,sostiene che questa norma “proviene direttamente dai vertici del Pdl....ormai è un partito alla deriva” e vorrebbe riformarlo lui, se non fosse che è indagato per truffa e aggiotaggio dalla Procura di Milano che gli contesta alcune operazioni immobiliari e finanziarie poco chiare, su cui anche la Consob sta svolgendo accertamenti.
Sarà un caso, sicuramente un caso, ma i più duri e i più contrari sono personaggi che hanno un contenzioso con la giustizia e che , azzardo, sembrano più interessati a togliere questo vincolo per fini personali che per questioni di principio.
Mentre coloro che non hanno incombenze, non hanno indagini o condanne (si ci sono anche nel Pdl), quindi in teoria persone super partes che non hanno alcun interesse personale ma solo un interesse politico, non hanno trovato nulla da ridire (tolto qualche eccezzione rara) e anzi hanno apertamente sostenuto e applaudito la scelta di Alfano.
Che strano.
Ma come ho detto siamo un paese particolare.
Comunque la pensiate arrivederci da Brain on Air

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