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Alfio Basile, l’allenatore che cacciò il Papa

Creato il 30 settembre 2014 da Simo785

Di Carlo Nesti.

FEDE E SPORT – SETTEMBRE – BASILE – L’ALLENATORE CHE CACCIO’ IL PAPA

basile

Papa Francesco bussa sulla porta degli spogliatoi, e un allenatore non solo non apre, ma lo caccia via. Realtà? Fantasia? Si dice che, spesso, la realtà supera la fantasia, e anche in questo caso è così!

Vale la pena, onde non criminalizzare il tecnico, e cioè il grande “coach” argentino Alfio Basile, spiegare che allora non era ancora il Pontefice. Da poco, aveva ricevuto l’investitura come arcivescovo di Buenos Aires, da sempre tifoso del San Lorenzo.

L’allenatore, nel 1998, aveva appena assunto le redini di quella formazione, quando, prima di scendere in campo, mentre il capitano teneva il discorso di rito ai compagni, il presidente lo avvertì del desiderio di un “prete” di benedire.

Basile non voleva distrazioni per la squadra, ed essendo vicino l’inizio della partita, non esitò a cacciarlo. Perdonato? Ma sì, anche perché Gesù non ha mai negato il perdono a nessuno, seppure esistessero modi più educati di tutelare la “privacy”.

L’episodio è un pretesto, visto il pentimento dell’allenatore, e il desiderio di recarsi a Roma, per riderci sopra con Papa Francesco, per ricordare quante volte riteniamo di potere tenere Dio fuori dalla nostra vita.

L’assillo dei problemi da risolvere, di qualsiasi natura siano, è talmente opprimente da accecarci, nella convinzione di dovere rapportarci, orizzontalmente, con noi stessi, e con gli altri, senza una prospettiva verticale, più ampia e profonda.

Così, la Fede esce da tutto: non solo da uno spogliatoio, ma anche dalla politica, dall’economia, e dalla società, secondo l’”etica fai da te”. I risultati della nostra “squadra”, e cioè l’umanità, si vedono…

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