Qui il Poeta è a Roma, nei cui pressi da anni io vivo, ed è inverno come adesso. Sintomatica è la presenza nei primi versi, di un nucleo tematico, l’inverno, il freddo inverno, opulento e grondante di pioggia. Tra esse le bambine con le labbra screpolate, nel tipico gesto, appoggiandosi sulle ginocchia, per intravedere al di là della pioggia, il luminoso rinascere del sole. Si toccano con le mani intirizzite gli umidi capelli, le bambine che chiedono solo amore e pietà, viste così tenere e pure mentre si stringono lo scialletto sulle spalle. A leggerlo fino in fondo, entrando fin dentro le parole e le immagini, Alfonso è un poeta che emoziona, fa riflettere e commuovere per la sua intensità affettiva verso ciò che vede e che con il suo cuore limpido poi descrive in versi di una raffinatezza alta e pura. È raro trovare di questi versi nella poesia italiana del novecento.
Inverno a Roma
I bambini che pensano negli occhi
hanno l' inverno, il lungo inverno. Soli
s' appoggiano ai ginocchi per vedere
dentro lo sguardo illuminarsi il sole.
Di là da sé, nel cielo, le bambine
ai fili luminosi della pioggia
si toccano i capelli, vanno sole
ridendo con le labbra screpolate.
Son passate nei secoli parole
d' amore e di pietà, ma le bambine
stringendo lo scialletto vanno sole
sole nel cielo e nella pioggia. Il tetto
gocciola sugli uccelli della gronda.
Alfonso Gatto