E’ il 1934, Carlo Levi viene arrestato, e l’anno seguente, dopo un secondo arresto, condannato al confino nel paese lucano di Grassano, e successivamente trasferito nel piccolo centro di Aliano. Da questa esperienza nascerà il suo romanzo più famoso, Cristo si è fermato a Eboli.
Del giorno successivo al suo arrivo ad Aliano Levi scrive:
Dall’uscio mi giungeva un suono di voci femminili e un pianto di bambino. Una decina di donne, con i bimbi in collo o per mano, aspettavano, pazienti, la mia levata. Volevano mostrarmi i loro figli, perché li curassi. Erano tutti pallidi, magri, con dei grandi occhi neri e tristi nei visi cerei, con le pance gonfie e tese come tamburi sulle gambette storte e sottili. La malaria, che qui non risparmia nessuno, si era già insediata nei loro corpi denutriti e rachitici.
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