Alimentazione per i bambini: letture per scelte in autonomia

Da Jessi

Dopo pranzo estivo

Quando sono arrivati i 6 mesi e il momento dello svezzamento, inteso come introduzione di alcuni cibi accanto al latte, ho cominciato ad avere qualche problema. Non che non ce ne fossero stati prima, sul fronte dell’alimentazione: siamo usciti da un ospedale dove non esiste ancora il rooming-in, dove i bambini non vengono dimessi se non si attaccano al biberon ma dove, come è successo a noi, dopo tre giorni di ‘sequestro’ la nostra bimba ci è stata ‘consegnata’ senza che si fosse mai, nemmeno una sola volta, attaccata al seno. Non so come abbiamo risolto queste difficoltà iniziali, so solo che Bibì è subito stata felicissima di riuscire a puppare, la vedevo orgogliosa e soddisfatta come se avesse finalmente trovato la risposta ad una domanda che fino a quel momento, immagino, le restava dentro come una strana inquietudine, come quando si ha la sensazione fastidiosa di aver dimenticato qualcosa. E anch’io mi sentivo felice, come se avessi io, la sua mamma, le risposte che lei cercava. Non credo che l’allattamento possa essere l’unica risposta: penso che fosse quello che noi, mamma papà e Bibì, volevamo. Ma con l’estate, ecco che si comincia a parlare di qualcosa che arriva dall’esterno, a turbare i nostri ritmi: i pediatri ci presentano una lista, con orari istruzioni e cibi. Dopo nove mesi di cura del pancione e di alimentazione attenta per l’allattamento esclusivo: qual era il mio ruolo? cosa avrei dato da mangiare alla mia bambina? A partire dal nome, ‘svezzamento’ tutta questa operazione ha avuto per me un retrogusto spiacevole, non mi è facile spiegarne il motivo. Mi guidava Bibì, a cui piaceva il cucchiaino, sedersi sul seggiolone e curiosare nei piatti. Poi però… tutto il latte che voleva e, finalmente, il meritato riposo!

In questi giorni ho avuto modo di parlare con un’amica che mi ha confidato di avere tante difficoltà nello svezzamento del suo bambino, perchè non ha mai avuto lei stessa un rapporto facile con il cibo. Per motivi diversi, questo passaggio al cibo ‘da grande’ può presentare difficoltà a bambini e genitori.

Un grande aiuto per me è giunto da un libro: Lo svezzamento secondo natura, di Michela Trevisan, Terra Nuova Edizioni. Questo libro mi è stato segnalato da Monica ed è stato recensito anche da Babygreen che ne propone una preview a questo link. Si tratta di pagine scritte con accuratezza scientifica ma che sanno restituire al cibo la sua funzione di metterci in contatto con la terra che lo genera, con noi stessi, e con gli altri. Si tratta di assunti in qualche modo genuini e spontanei di cui però spesso veniamo espropriati. E al lettore viene richiesto quindi un processo inverso, di de-naturalizzazione, perchè ci rendiamo conto che a volte quello che ci appare naturale, come mangiare pasta di grano, non lo è. Nè per la nostra cultura nè per il nostro organismo. Il percorso che inizia con questa lettura è dunque quello di prendere consapevolezza che si può e si deve essere consapevoli e autonomi nell’informarsi e scegliere cosa mangiamo. E nel libro troviamo anche l’invito dell’autrice a parlare con i bambini del cibo, dall’origine alla sua trasformazione, perchè questo accresca in loro la consapevolezza e il rispetto.

In questo percorso, oltre al libro, ci stanno facendo compagnia dandoci tutto il loro sostegno anche una serie di contatti e amicizie, in parte ‘reali’ in parte ‘virtuali’ ma non per questo meno vicine. Li segnalo in questo post per ringraziarli ma anche per condividerli con chi volesse approfondire l’argomento navigando lungo sentieri diversi da quelli più tradizionali. Se avete altri consigli o link scriveteli nei commenti, sarò felice di conoscerli e condividerli!

La redazione di Babyconsumers, e in particolare lo sportello MangioSano, il Blog Pane e Parole e le loro pubblicazioni sono una fonte di aggiornamento continuo, per conoscere in modo critico e consapevole i cibi e la nutrizione, per grandi e piccini.

Tiziana, del Punto Famiglia, mi sta trasmettendo una grande fiducia nei mezzi che ogni persona e ogni genitore ha in sè ogni volta che si fa una domanda. Da quella mia domanda lei sa far nascere la risposta che sarà mia, come fa con ogni persona e ogni genitore, valorizzandone l’unicità e le potenzialità.

Un contributo quotidiano mi viene dalla lettura del blog di Monica che mi ha anche consigliato il libro di oggi: il suo esempio mi ha fatto capire che potevo appropriarmi in modo autonomo e creativo dell’alimentazione, cercando con Bibì e con il papà una strada nostra in cui ci potessimo sentire tutti a nostro agio proprio come abbiamo sentito nostra la scelta dell’allattamento.

Quali scelte avete fatto con i vostri figli, per l’alimentazione? Ci sono state difficoltà? 

Post scriptum aggiunto il 6-xii-2011, h.10.00: “La letteratura scientifica internazionale ci offre continuamente nuove dimostrazione dei danni che la medicina ha fatto quando ha deciso di appropriarsi della gestione dell`alimentazione dei bambini, sottraendola alla responsabilità delle famiglie ed espropriando così le mamme del loro “sapere”, tramandato da generazioni. ” Parola di UPPA (Un Pediatra Per Amico)!

Post post scriptum: un articolo sul tema (Nella guerra tra Plasmon e Barilla a rimetterci sono le mamme (e i bambini)) anche su Genitori Magazine, in cui si legge “Oggi è necessario che il genitore venga informato bene e correttamente, che lo si ponga davanti ai vari sgnificati del cibo, che gli sia restituito il ruolo di ‘figura accudente’ capace di porsi domande, darsi risposte ed operare scelte consapevoli, senza delegare sempre il pediatra o il marchio di turno. Nutrire è prima di tutto accudire e ogni genitore ha già dentro di sè le risposte e le risorse. Tutto quello che gli serve è una corretta informazione e maggiore fiducia in se stesso”.”.

Questo post partecipa al Venerdì del libro.  Questo appuntamento nasce da un’idea di Paola di Homemademma che sta anche organizzando una biblioteca virtuale raccogliendo tutte le citazioni, a questo link.


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