Il freddo ed il movimento ad alta quota aumentano il consumo calorico e per questo l'organismo ha bisogno di una riserva maggiore di energia
Chi pratica sport, e in particolare chi scia, deve seguire una giusta dieta alimentare: il freddo ed il movimento ad alta quota infatti aumentano il consumo calorico e per questo l'organismo ha bisogno di una riserva maggiore di energia. Il consumo calorico durante un’ora di attività sportiva sulla neve aggira tra le 400 e le 700 calorie.
Considerato che lo sci richiede forza e resistenza, la dieta deve essere quindi ricca di cibi che possano dare il giusto apporto di glucidi ai muscoli come ad esempio pasta, legumi, orzo e zuccheri semplici come marmellata, cioccolato e succhi di frutta.
È consigliata dunque una colazione nutriente con yogurt, cereali o fiocchi d’avena, oppure succo di frutta e biscotti integrali con un po’ di marmellata o miele o latte e caffè con un panino burro e marmellata.
Durante la mattinata si può fare uno spuntino con un caffè ed un cioccolatino: sia la teobromina contenuta nel cioccolato che la caffeina hanno proprietà stimolanti e possono migliorare la prestazione sportiva e il rendimento muscolare. L'importante è non esagerare.
A pranzo è preferibile scegliere un pasto a base di carboidrati come un piatto di pasta o di riso e una porzione di carne di pollo o tacchino cotte alla piastra o al vapore e un frutto. La giusta alimentazione di chi scia deve prevedere una consistente presenza di carboidrati complessi, circa il 60% delle calorie totali, ma anche il corretto apporto proteico. Via libera anche a piccole porzioni di alimenti grassi come noci, nocciole e mandorle.
La cena dovrà prevedere proteine per tonificare i muscoli.
È poi molto importante prestare attenzione all'idratazione dell’organismo attraverso l’assunzione di liquidi come l’acqua e bevande naturali come succhi e centrifugati.
Durante le ore di attività sono da evitare gli alcolici: dopo un primo momento in cui si avverte un senso di calore, in realtà si ha un abbassamento della temperatura corporea per cui si rischia di avere ancora più freddo.