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ALITALIA/ Colaninno sotto assedio chiede aiuto a Berlusconi

Creato il 26 giugno 2010 da Artigianauta
................Ai primi di giugno Colaninno ha approfittato del festival dell’economia di Trento per lanciare l’allarme: “Speravamo in certi risultati nel 2010. Non ci sono stati. La partita vera è nel 2011: se raggiungeremo certi risultati (il pareggio operativo, ndr) Alitalia si salva, altrimenti bisognerà trovare soluzioni di finanziamento, perché la compagnia avrà bisogno di soldi” e in cassa ci sono solo quelli per far fronte alle perdite del 2010.
Il problema è che i soldi di cui “ha bisogno” l’Alitalia non arriveranno dagli azionisti. Con fare poco patriottico, i soci Cai, hanno già fatto sapere da tempo che non tireranno fuori un solo euro per sottoscrivere aumenti di capitale. Non a caso, Colaninno, ex “capitano coraggioso dalemiano”, parla di “soluzioni di finanziamento”.
Il messaggio è chiaramente rivolto a Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio è avvertito: se vuole che Alitalia “si salvi”, evitando che finisca ad Air France (già primo azionista con il 25%) dovrà cominciare a darsi da fare per trovare i soldi di cui “Alitalia ha bisogno”.
In caso contrario, rischia di perdere faccia e voti. Perché è stato lui, alla vigilia delle politiche del 2008, a lanciare il grido “Non passi lo straniero” e a giocarsi le elezioni sull’italianità della compagnia di bandierina chiedendo ai patrioti Cai di mettere sul tavolo “solo una fiche”.

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