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All'Ikea

Creato il 09 maggio 2011 da Phoebe1976 @phoebe1976

 

All'Ikea.
Erano due anni e più che l’Amoremio me lo prometteva, ma il fato e il portafoglio complottavano contro di noi.
Ogni volta che fissavamo un giorno, poi succedeva qualcosa che rimandava la scampagnata di shopping. magari solo per un accesso di noia.
E poi eravamo cullati dalla promessa ormai quinquennale: “Apre anche a Perugia, prestissimo!”.
Sì, come no.
Inoltre l’Amoremio si sentiva molto Paolo Migone mode on e quindi la lotta è stata dura.
Ma l’Ikea, meraviglia svedese e icona dello shopping per la casa consapevole, restava nei miei sogni.
Finalmente sabato, dopo mille tribolazioni, decidiamo di andare all’Ikea più vicina e cioè ad Ancona.
Dopo un’ora e mezza di macchina, la familiare, agognata e gigantesca insegna gialla e blu ci compare davanti come la terra promessa.
Parcheggiare, entrare e agguantare il catalogo è stato tutt’uno.
E sono stata travolta, perché è proprio il genere di negozio che piace a me.
Prima di tutto è un luogo pulito e senza polvere nonostante la mole di mobili ed oggetti in generale che ci sono stipati, e questo per me che sono allergica è indispensabile per non dovermi drogare di cortisone.
Poi è estremamente rispettoso di tutto. Dell’ambiente, per cominciare, con contenitori della raccolta differenziata sparsi ovunque: carta, plastica, indifferenziato. E poi delle famiglie e dei bambini, con giochi disseminati in ogni reparto, personale cortese ed anche bagni studiati appositamente. Hanno anche un menu per celiaci, per dire. I clienti si sentono coccolati ed amati, compresi addirittura. Io, personalmente, non volevo più uscire dalla palazzina.
Dite che si può abitare all’Ikea?
No?
Peccato.
 
Ecco, noi italiani abbiamo parecchio da imparare.
Ma come è andata alla fine la mia visita?
Possiamo riassumerla così, indicando le cose che ho fatto all’Ikea:

  • Girato come una folle con matitina e foglietto, mentre l’Amoremio rischiava di strozzarsi col metro di carta
  • Mangiato le polpettine svedesi (buonissime) con la salsa di mirtilli (buonissima), ma niente panna (veleno!!!!)
  • Mi sono persa letteralmente nel piano inferiore dove si può trovare di tutto e anche di più.
  • Rischiato di comprare mille mila bicchieri di tutte le fogge e dimensioni perché possono sempre servite
  • Cercato di buttarmi nelle palline colorate. Inutilmente.
  • Fatto una colossale figura di cacca con un genitore che richiamava abbastanza incazzato la figlia Michelle. Io, tra  una prodotto svedese e l’altro non mi sono accorta di avergli fatto eco come Fabio De Luigi in Love Bugs: “Miiichellll!”. E il genitore mi ha sentito. Eccome.
  • Comprato n.1 Benno, n. 1 Lack, n.2 Basiks e svariate carabattole.
  • Progettato l’acquisto imminente di un Kivik beige (ma che a me sembra ecru, checché ne dicano gli svedesi)
  • Snervato l’Amoremio con la scelta del tappetino del bagno da € 3,90.
Dopo 4 ore e un carrello pieno zeppo, siamo ripartiti alla volta delle ridenti sponde del Trasimeno con una imprecisata quantità di roba da montare e la totale convinzione di non essere in grado di farlo.
Ed infatti è intervenuto mio cognato, che sebbene odi l’Ikea per i materiali di alcuni mobili cavilloso che è, uffa!) ha fatto il lavoro in venti minuti.
Casa mia sembra già diversa, bellissima.
 
Ed è solo l’inizio…


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