Siamo alle solite sul caso Ilva.Dissequestro no,pericolo per gli stipendi e aria di voci di acquisto per l’azienda da parte di investitori europei.
L’Ilva e la sua triste vicenda ha come contorno una mancanza:la politica.
Un colosso cosi’ enorme avrebbe dovuto avere dalla sua politici attivi affinche’ essa,l’Ilva,potesse avere una cosa in comune con la citta’ ionica:il rispetto verso il cittadino.
La politica,inciuciata con essa,ha reso distante questo appoggio,rendendolo fastidioso e distante,oscuro e pericoloso.
Poi la mancanza di esponenti a livello nazionale ha reso tutto difficile,il controllo in sede parlamentare con incontri tra i vari partiti ha reso il caso Taranto pura ipocrisia che ha portato alla nascita del decreto salva Ilva.
Sarebbe bastato avere un maggior numero di politici locali a Roma e magari il dilemma Ilva avrebbe trovato soluzioni migliori per tutti.
Invece,sir Clini e Lord Monti,hanno insabbiato diritti e doveri del privato,con un decreto che aggira la legge,quella legge che il Gip Todisco cerca di difendere con onesta’.
Adesso Riva agli arresti e il futuro nero,saranno per gioco forza padroni degli scenari futuri,poiche’ avranno con il sequestro delle merci,il famoso ricatto occupazionale da sfornare sui giornali e da dire ai sindacati.
Una situazione di stallo che avrebbe dovuto avere sorti migliori e attori piu’ capaci.
Invece eccoci a parlare ancora di futuro incerto e di poveri operai senza certezze.
La speranza?Gli ambientalisti e il diritto ad avere aria pulita.
Linz ci ha insegnato che la lotta pacifica puo’ spronare le classi politiche e smuovere l’anima degli uomini al potere.
Ma e’ anche vero che li’,in Austria,il politico lo si fa con dignita’ e senzo civico,per il bene di tutta una comunita’ e per il rispetto dell’armonia tra industria,ambiente e futuro.
Qui no,e si vede,anzi si respira.