Sono nel pieno di una fase onirica della mia vita che mi porta beatamente con la testa tra le nuvole: sogno un anno sabbatico dal lavoro.
La wiki-definizione mi stuzzica ed incoraggia: un anno sabbatico è un periodo di interruzione nella carriera lavorativa di una persona, presa allo scopo di dedicarsi ad una particolare attività diversa dall’attività lavorativa o di esaudire un desiderio.
Nel mio caso, utilizzerei la pausa per la seconda possibilità: esaudire un desiderio.
D’altronde, chi non vorrebbe realizzare i sogni conservati per anni nel cassetto ma non può per ovvi e volgari motivi economici?
E allora, con gli occhi chiusi immagino cosa fare nei trecentosessantacinque giorni a disposizione.
Mi basteranno? Mi accontento, meglio non esagerare, rischio di svegliarmi subito e la lista dei desideri è lunga …
Inizio subito un corso per imparare a suonare il violino: è un’idea che mi solletica da tempo. Trovo esaltante suonare melodie celestiali, ”vedere” le sette note partire dalle corde del violino ed in modo armonico raggiungere il cielo. Capire la musica, un giorno ci riuscirò!
Va via il violinista ed entra la severa professoressa di inglese. Per i viaggi che intendo intraprendere, è necessaria la conoscenza della lingua universale. Colmo con entusiasmo questa lacuna ingaggiando la migliore tra le madrelingue inglesi della Campania.
Il pomeriggio mi attende il maestro di tennis, le lezioni sono impegnative ed il mio gioco migliora giorno dopo giorno. Completo la preparazione atletica con la partita a calcetto tra amici ed un tuffo in piscina. Lo sport, energia pura.
Il week end al mare è necessario per riposare e riflettere: l’eterno movimento delle onde aiuta a vivere meglio. Seduto sulla spiaggia, mentre il sole annoiato tramonta e si tuffa nell’orizzonte, osservo i gabbiani volare in formazione geometrica. I loro suoni gioiosi mi forniscono continue idee per la mia «Fondazione abbatti mostro» che opera in ogni angolo del Pianeta contro tutte le forme di ingiustizia (vedi anche il sito ufficiale).
All’improvviso sobbalzo, il suono di un clacson rabbioso mi sveglia, apro prima l’occhio sinistro e poi dubbioso il destro, lentamente torno in me.
Fermo nel bel mezzo di un ingorgo, rischio di essere linciato dal «mostro» che mi precede nella kilometrica coda di auto bloccate in tangenziale.
Ripenso al mio anno sabbatico durato un lungo, infinitesimo attimo e svanito con il battito di una ciglia, i miei sogni tornano nel cassetto da dove sono partiti. Poi, lucido, capisco che per realizzare i miei desideri, più dell’anno sabbatico, necessito di una vincita al superenalotto.
Dallo specchietto retrovisore del mio bolide osservo il «mostro» dietro di me sbraitare, sembra Hannibal Lecter in astinenza, un psicopatico in gabbia. Un raggio di sole sbuca tra le nuvole, un bimbo dalla macchina accanto mi saluta con la manina, dopotutto la vita è una cosa meravigliosa!
Sorrido, accelero e sgommo veloce verso la libertà.
Mi fermo dopo due metri, dimenticavo l’ingorgo.
MMo