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All My Friends Think I’m Insane

Da Julesdufresne

Alcuni aggiornamenti sparsi.

Il mio nuovo taglio di capelli mi permette dopo ogni doccia di scegliere tra una quindicina di pettinature differenti, inclusi il carciofo in amore, Goku Supersayan, la ciotola senziente, il gagà unto, la sciura ipovedente. Ultimamente sto portando parecchio l’Hitler (senza baffetti).

La frangia/ciuffo portata in avanti mi riporta a viva forza ai tempi della terza elementare, e non ne esco bene.

Sto provando a farmi crescere le sopracciglia. Non ce n’è, proprio non ce n’è. Contemplo l’ipotesi trapianto.

Ho avuto modo di, uhm, conoscere una tizia di cui mi avevano molto parlato. Fin’ora pensavo di odiarla a causa dello stucchevole filtro sentimentale applicato dal tizio che me la raccontava, adesso invece ho capito che c’è dell’antipatia genuina e perfettamente autonoma. Sono contenta di non doverci avere a che fare per davvero.

La tizia di cui sopra ha delle sopracciglia foltissime, che non migliorano la sua posizione ai miei occhi.

Il mio netbook ha tirato le cuoia. Alla tastiera da cui digito al momento mancano (si rimedia con una pressione miratissima del polpastrello) il tasto N e LA BARRA SPAZIATRICE. La morte.

Sto sviluppando una curiosa ossessione per una manciata di canzoni di Paul Simon.

Just slip out the back, Jack

Una mia amica mi ha chiesto di posare per un ritratto. Verrò fotografata con una reflex per la prima volta in vita mia, e sarà necessariamente mentre ho le sopracciglia a mezza strada. La vita è pregna di DRAMMA. Dramma ad altissima risoluzione.

Non sono mai stata a Brescia, ora che ci penso. Però so che ci passa un treno molto economico che porta a Monaco di Baviera. #infotreni

Che cazzo di computer prendo? Il mio che avevo non lo fan più. Le recensioni mi spaventano.

Di Skype mi piace da morire la formalità. Quando avevo il moroso a Bologna ci facevo le robe zozze in cam, non c’è niente come abbassare un momento gli occhi dal primissimo piano di un cazzo e leggerci sotto Nome Cognome: mmm. A me veniva sempre da ridere, ma mi trattenevo perché i ragazzi su ‘ste robe capace che sono suscettibili. Lui comunque era un deficiente.

Paa-raa-nooii-caaaaaaaaaaaahhhh.

Ho riletto Il diario di Bridget Jones per tipo la quinta volta, divertendomi moltissimo. Jules intellettuale impegnata.

Il signor Vincenzo Roppo, civilista insigne, impiega due pagine due di manuale per spiegarmi la disciplina dei contratti sottoscritti via Telex. Ficcante attualità. Il libro è del 2001, aggiornato 2010.

Qualcuno mi stacchi dalla tastiera incompleta.

Ciao.



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