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Alla ricerca di Alfa. 2 - Conversazione con un Filosofo

Creato il 20 luglio 2011 da Alfa
Alla ricerca di Alfa. 2 - Conversazione con un Filosofo
La prima tappa del mio viaggio mi ha portato ad Orta, dove si trova la Bottega del Filosofo. È uno strano luogo questo, in cui non si vendono altro che semplici, preziosissime informazioni. Volete andare sull’isola di San Giulio? Volete visitare una mostra a Palazzo Penotti Ubertini? Lasciare Orta per cercare uno dei molti musei, unici al mondo, che arricchiscono l’Ecomuseo del Lago d'Orta e Mottarone come le perle di una collana?
Le risposte alle vostre domande sono lì ad attendervi, nella Bottega del Filosofo.

Se poi avrete la pazienza di attendere che la folla si diradi e la quiete torni nel suo piccolo regno, il Filosofo, uno dei cari amici di Alfa, potrà dispensarvi un po’ della sua saggezza. E proprio di questa sono in cerca, per trovare le tracce del nostro Alfa.
«Non ha retto il peso della verità» mi dice sconsolato il Filosofo. «Scoprire di essere solo un personaggio di un Autore è stato troppo per lui. Sono pochi coloro che reggono il peso di simili rivelazioni. Così, ferito, si è rifugiato in qualche luogo inaccessibile del lago, dove non ti sarà facile scovarlo. È pieno di baite abbandonate, boschi inaccessibili e persino caverne sulle montagne qui attorno. Potrebbe essere ovunque, considerato che conosce molto bene il territorio e sa come muoversi. Tu invece?»
«Ho attraversato la foresta amazzonica» rispondo, come esibendo un curriculum.
«Capisco» annuisce. «Ne abbiamo una anche noi qua sopra, tra Ameno e l’Alto Vergante. L’hanno chiamata così per lo meno, Amazzonia Novarese, per via delle estensioni di boschi sempre più abbandonati, dove puoi trovare vecchi alpeggi abbandonati ed interi paesi fantasma.»
«Conosco bene la situazione. La casa dei miei antenati è a Pregallo.»
«Pregallo» annuisce. «Uno strano paese. Sulle montagne attorno al lago d’Orta ci sono borghi incantati e fuori dal tempo, come Corconio; o paesi disabitati che si ripopolano improvvisamente solo con l’arrivo dell’estate, come Campello Monti. Eppure Pregallo è diverso, perché non compare su nessuna delle nostre mappe, benché sia lì sopra, sulla collina, a mezza costa tra il lago e le montagne, e basti percorrere quella strada per arrivarci. In fondo da qui è meno di un’ora.»
«Ci sono molte cose strane a Pregallo» confermo. «Ma certamente Alfa non è salito lassù. Ne sarei stato informato, in questo caso.»
«Buona fortuna» mi dice tendendomi la mano. «E cerca di riportarlo qui presto».
Annuii, congedandomi dal Filosofo, ma non glielo promisi, perché sapevo che il quando era al di là delle mie possibilità di previsione.
Chiudendo questo primo appunto di viaggio, mi accorgo che, precedentemente, nel presentarmi ho omesso di raccontarvi la mia storia. Se vi interessa – ma non è indispensabile farlo per seguire il mio viaggio attorno al Lago d’Orta – potete leggerla seguendo questo link o, più comodamente, potete scaricare l’intera storia in pdf da questo altro.
Parte 1 - Il mio nome è Errante

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