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Allacciate le cinture, un film dallo sfondo meridionale

Creato il 12 marzo 2014 da Makinsud

Un film travolgente, romantico, appassionante e circolare, questi sono  gli aggettivi più usati da critici e spettatori che definiscono la nuova pellicola “Allacciate le cinture” di Ferzan Ozpetek, uscito nelle sale il 6 Marzo scorso.

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Il cortometraggio che ha come sfondo la città di Lecce, racconta una storia d’amore travagliata tra i giovani autoctoni Elena e Antonio, personaggi splendidamente interpretati dagli attori Kasia Smutniak e Francesco Arca. Il film a differenza di quanto si possa immaginare, non narra e rivela  in modo classico o lineare la storia tra i due amanti, ma sviluppa la relazione attraverso tutta una serie di flashback e flashforward, cioè rispettivamente ritorni al passato e immagini e previsioni del futuro. Ad accompagnare in tutto il film le vicissitudini e gli anni dei due protagonisti ci sono anche molti personaggi divertenti ed enigmatici, interpretati tutti da un cast di attori ai telespettatori già noti come: Carolina Crescentini nel ruolo di Silvia, Elena Sofia Ricci nella figura di Viviana/Dora o l’attrice Carla Signoris, Paola Minaccioni, Giulia Michelini, Paola Minccioni, Francesco Scianna e ancora Luisa Ranieri. La novità è sicuramente il giovanissimo Filippo Scicchitano nel ruolo di Fabio, il migliore amico di Elena.

Come mai il grande registra Ozpetek, già noto a molti per i suoi film “Le fate ignoranti” e “La finestra di fronte” ha scelto come ambientazione della pellicola proprio la città di Lecce? La risposta che lo stesso regista ha dato a molte interviste è sempre la stessa:  “Lecce è il set ideale”. Il turco quindi non ha avuto nessuna esitazione nella scelta del luogo, per lui la città meridionale era il luogo perfetto che faceva da cornice alla sua storia. Non è la prima volta però che la città è protagonista dei suoi film, infatti già nel

cittadinanza onoraria
2010 aveva girato per quelle strade il film “Mine Vaganti” e proprio in quella occasione la città gli aveva conferito la cittadinanza onoraria. Si sente dunque a casa il regista turco ogni qualvolta si trova in quelle parti e tutte le volte che decide e sceglie la città di Lecce come set dei suoi film. La scelta non è scontata, non è per pubblicità o per adulazione, il regista comunque dichiara che la scelta di un luogo è sempre un grattacapo complicato e delicato da risolvere, quindi anche Lecce come altre, nonostante l’affetto e il legame, viene scelta con oggettività solo quando risponde alle esigenze del copione. Lecce quindi oltre ad essere una bella città da vivere e anche una città da cinema e da cinepresa, lo splendore del sud ancora una volta crea spettacolo e bellezza.


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