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Cinema: Confusi e Felici, la commedia “psicanalitica” con Bisio e Giallini

Creato il 31 ottobre 2014 da Giornalesiracusa

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News: esce giovedì 30 ottobre nelle sale italiane Confusi e Felici, il terzo film da regista di Massimiliano Bruno (Nastro d’Argento al David di Donatello come miglior commedia per Nessuno Mi Può Giudicare) che vede come protagonista Claudio Bisio. “Appena letto il copione, ho detto a Bruno: l’unico che non fa ridere sono io” –  confessa Bisio, intervistato da Arianna Finos per La Repubblica.

Bisio interpreta il ruolo di Marcello, psicoanalista malato (gli viene diagnosticata una cecità totale), che decide di mollare tutto, pazienti compresi. Questa sua decisione non trova il beneplacito della segretaria, Silvia (Anna Foglietta), che decide di convocare tutti i pazienti in seduta comune per comunicare la notizia. La decisione presa sarà che i pazienti uniranno le forze per aiutare il loro dottore – un’ottima terapia anche per loro, viene suggerito. Potenzialmente una buona idea, non fosse che tra i pazienti si annoverano  Nazareno (Marco Gallini), uno spacciatore con attacchi di panico; il mammone cronico Pasquale (lo stesso Bruno, in questa pellicola sia attore che regista); Vitaliana (Paola Minaccioni), una ninfomane invadente; Enrico e Betta (Pietro Sermonti e Caterina Guzzanti), una coppia in crisi; Michelangelo (Rocco Papaleo), un divertente ed esuberante telecronista inviperito per il tradimento della moglie con un tedesco di Francoforte.

Tra le scena di rilievo, vi è anche la comparsa finale di Max Gazzè, Daniele Silvestri e Niccolò Fabi, che accompagnano Marcello nella sua serenata.

Per Bisio uomo,  non vi è  solo il lato comico in Marcello, ma un altro più personale. Riferendosi alla malattia che viene diagnosticata nel film a Marcello, Bisio racconta che “c’è una cosa che non sa nemmeno il regista. Mia madre che ha 86 anni, ha la maculopatia, le hanno diagnosticato un calo della vista in pochi anni. Io sto facendo degli audiolibri anche pensando a lei, che faceva la maestra elementare. Ha letto tutta la vita e ora non riesce più a farlo. L’ho invitata alla proiezione a Milano, non conosce il tema del film, non so  se ne sarà toccata”.

Il film tratta di esperienze personali vissute anche dal regista Bruno: “Soprattutto negli ultimi tempi (mi ha fatto bene la psicoanalisi, ndr): la terapia di gruppo mi ha aiutato a disegnare i miei personaggi, dei tipi che ho conosciuto davvero”, racconta il regista, intervistato da Filippo Conticello per La Gazzetta dello Sport.

Mi ha raccontato i suoi quindici anni di analisi” – continua Bisio . “Il mio protagonista è lui. Nel film c’è una correttezza scientifica delle cose che diciamo sulla psicanalisi, junghiana e di gruppo. In una commedia non è necessario forse, ma Bruno ci teneva davvero“.

Una commedia tutta da gustare, con ottime premesse di comicità  e divertimento.

 
 

 


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