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Allattare in tandem

Da Tiz
Allattare in tandem

“Woman stooping towards numeorus children” – G.Vigeland Photo di Sketchy

Oggi finisce la Settimana mondiale dell’Allattamento Materno e io colgo l’occasione per parlare di nuovo di allattamento. Questa volta dell’allattamento in tandem.

Allattare in tandem (LLL) significa allattare due fratelli di età diversa. Il neonato e il fratellino più grande.

Quando una donna che sta allattando rimane incinta si sente spesso dire, se ancora sta allattando che deve smettere perché rischia di perdere il bambino. Come molte altre credenze spesso supportate da professionisti anche questa non è vera. Allattare in gravidanza, se non ci sono problemi, si può fare. Ma è una scelta “fisiologica”? Segue la natura?

Questa discussione l’ho già affrontata un anno fa nel forum PartoNaturale. In questo periodo avevo appena saputo di essere incinta e stavo ancora allattando Febe. La gravidanza procedeva regolare, avevo “riserve”  che mi consentivano oltre ogni dubbio di fornire energie sia ad un bimbo in utero che per la mia bimba grande e quindi il problema in questi termini non si poneva. Però…

Allattare in tandem

Però a me dava fastidio, dolore fisico perché i capezzoli in gravidanza sono più sensibili eppoi provavo l’istinto di allontanare Febe quando si avvicinava. Le poppate erano ormai ridotte all’osso e così ho aprofittato per eliminarle del tutto con l’aiuto del papà che ha iniziato portandola la sera a dormire con un biberon di latte caldo.

La settimana in cui Febe ha compiuto due anni (ero alla fine del terzo mese) ho avuto una gastroenterite che mi ha devastata: per tre giorni non riuscivo a mandare giù nemmeno una goccia di acqua. Ho perso 4 chili. E ho tolto a Febe le ultime poppate rimaste, quelle notturne. Quando mi sono ripresa ho pensato che ormai il peggio era fatto e quindi ho tenuto duro e le ho promesso che avrebbe potuto ciucciare ancora quando “il suo Bimbo” sarebbe nato.

Lei ha passato i mesi di attesa decidendo quale tetta sarebbe stata sua e quale del fratello… io tremando all’idea di averli attaccati entrambi, qualcosa in questo non mi piaceva… L’ostetrica mi aveva rassicurata: difficilmente un bambino così grande si riattacca se è da qualche mese che non ciuccia, l’allattamento in tandem funziona quando non viene interrotto in gravidanza.

Allattare in tandem

Ma il giorno in cui Samuel è nato la piccoletta ha iniziato a chiedermi se poteva ciucciare la tetta…quando ancora non avevo espulso la placenta! Le ho chiesto di aspettare ancora un po’ perché mi faceva ancora male e dopo qualche giorno l’ho lasciata fare. Lei è arrivata tutta entusiasta, ha appoggiato la bocca al capezzolo e… si è messa a ridere! L’ha rifatto un po’ di volte, sembrava che già avesse dimenticato come si fa! Le ho spremuto fuori qualche goccia di latte che lei ha leccato, ma non le è piaciuto molto… Si sono ripetuti episodi simili per un paio di mesi, ora invece non me lo chiede più.

Dopo aver raccontato la mia esperienza vorrei fare alcune riflessioni che ho fatto prima e durante queste fasi. A giudicare da molti fattori (dolore ai capezzoli, calo del latte, cambiamenti nel sapore) sembra che la natura ci programmi per far sì che l’allattamento in tandem non avvenga. Infatti molto spesso i bambini rifiutano da soli il seno quando inizia una nuova gravidanza. Anche mio papà l’ha fatto, raccontava mia nonna, quando aveva più di due anni e lei è rimasta incinta di mia zia!

Ma anche dal punto di vista psicologico scatta spesso qualcosa. Altre mamme oltre a me hanno “confessato” di provare fastidio nell’allattare durante la gravidanza, di sentire il desiderio fortissimo di allontanare il bimbo… Io credo che anche questo sia dettato da meccanismi fisici/ormonali che richiamano la madre all’ordine, a pensare al nascituro prima di tutto.

Allora l’allattamento in tandem è dettato più che altro da fattori culturali? Probabilmente sì. Almeno, secondo me sì. Questo non significa che quindi è sbagliato, anzi, a me fanno tenerezza le foto di fratelli attaccati entrambi al seno, credo siano momenti molto belli per loro. Ma penso anche che una madre che non porta avanti questa scelta non debba sentirsi in colpa, credo che se sente il desiderio di interrompere l’allattamento lo debba assecondare senza sentirsi una cattiva madre…

Ci sono molti modi per non far sentire rifiutato un bimbo dopo la nascita del fratellino, anche quello di fargli provare quando chiede di ciucciare. Difficilmente queste richieste diventeranno insistenti se assecondate. E poi ci si può far aiutare nella gestione del neonato, Febe è sempre stata una valletta tuttofare!

Allattare in tandem

Un ultimo punto: il neonato e i suoi diritti. Nella scelta definitiva sul da farsi, quella razionale, per me ha pesato molto il pensiero che Febe aveva avuto la sua amata tetta tutta per sè per due anni interi, Tabita per un anno e Luca anche. Mi sembrava giusto che questo diritto spettasse anche a Samuel!

E non si tratta solo di una cosa così, di un discorso di principio. I primi tempi dopo la nascita di un bambino possono essere stressanti, l’allattamento di un neonato può essere sfibrante, quando ci sono altri bambini in casa ci vuole un po’ perché si ripristino gli equilibri. Credo che nel momento dell’allattamento il neonato debba avere la mamma tutta per sè e penso anche che la mamma nelle pause tra una poppata e l’altra dell’ultimo arrivato abbia il diritto/dovere di riposare un po’!

Ci tengo a precisare che questo mio articolo non è una critica a chi allatta i suoi figli in tandem. Voglio solo riflettere sul fatto che forse non si tratta di una scelta “naturale” quanto semmai culturale e rassicurare quindi quelle donne che per istinto dicono no e scelgono di interrompere l’allattamento.


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