Come preannunciato nell'ultimo post, vi riproponiamo i primissimi articoli di Cipria e Merletti, sicure che saranno di nuovo interesse per voi lettori visto il tempo trascorso dalla pubblicazione. Quest'oggi parliamo di Almack's. Quante volte nei romance o nei romanzi storici ambientati in epoca Regency e Georgiana leggiamo aneddoti riguardanti questo luogo! In particolare spesso vi si fa riferimento riguardo a giovani ragazze prese da un tripudio di eccitazione al loro debutto in società, che avveniva appunto ad Almack's.
Rappresentando un punto fermo della vita sociale di quell'epoca, è credo importante e doveroso parlarne.
Almack’s Assembly Rooms fu uno dei primi club di Londra ad ammettere membri sia uomini che donne (ad esempio White’s era riservato solo alla clientela maschile), e rimase aperto dal 1765 al 1871.
Dopo le case private dei membri dell’aristocrazia, Almack’s era, come abbiamo detto, uno dei più importanti luoghi di ritrovo sociale del Ton britannico, ed averne le porte chiuse significava essere allontanato ai margini o addirittura bandito dalla vita sociale del ceto nobile inglese addirittura, oltre che londinese.
Aprì le porte in King Street, nel quartiere St. James di Londra, il 20 febbraio 1765 e il suo fondatore, William MacAll, per dare il nome al club invertì le sillabe del suo cognome in modo da nascondere l’identificazione scozzese, essendo il club a Londra e visto che fra inglesi e scozzesi non regnava particolare simpatia.
Inizialmente fu considerato una sorta di “ Brook versione femminile”, proprio perché era una sala da gioco e da ballo nella quale, a differenza dalle altre, erano ammesse anche le donne. Diciamo che poteva essere considerato il predecessore di un moderno casinò. Quando gli uomini desideravano fare vita sociale al maschile si ritiravano nelle austere costruzioni dei club esclusivi come Brook o White, ma la società mista dell'aristocrazia presa come gruppo trascorreva i suoi - tanti - momenti di divertimento proprio ad Almack's. Lì gli uomini potevano trovare compagnia maschile con cui discorrere di caccia o politica e le donne trovavano proprie simili con cui intrattenersi parlando di moda e giovanotti; la differenza, che distingueva Almack's dai club maschili e dai salottini femminili, era che i due poli della società potevano incontrarsi e far festa, i due sessi avevano un'occasione imperdibile di incrociarsi, fare conoscenza, ballare, giocare e flirtare. Tutto questo sotto l'occhio vigile di madri e matrone. Horace Walpole scrisse nel 1770: “There is a new Institution that begins to make, and if it proceeds will make, considerable noise. It is a club of both sexes to be erected at Almack's, on the model of that of the men at White's. Mrs Fitzroy, Lady Pembroke, Mrs Meynell, Lady Molyneux, Miss Pelham and Miss Lloyd are the foundresses. I am ashamed to say I am of so young and fashionable society; but as they are people I live with, I choose to be idle rather than morose. I can go to a young supper without forgetting how much sand is run out of the hour-glass. “ La cui traduzione sommaria è: "C'è una nuova Istituzione, che comincia a fare, e se procede farà, rumore notevole. E 'un club di entrambi i sessi da erigere a Almack's, sul modello di quello degli uomini a White. Mrs Fitzroy, Lady Pembroke, Mrs Meynell, Lady Molyneux, Miss Pelham e Miss Lloyd sono le fondatrici. Mi vergogno di dire che io sono di questa giovane e affascinante società; ma in quanto sono persone con le quali io vivo, scelgo di essere ozioso piuttosto che imbronciato. Posso andare ad una cena giovane senza dimenticare quanta sabbia ci resta nella clessidra. “ Almack’s era “governato” o meglio presieduto da un gruppo ristretto composto dalle più influenti ed esclusive Ladies del Ton, chiamate Patronesse di Almack’s (Lady Patronesses of Almack’s). Le socie fondatrici del club eranoMrs Fitzroy, Lady Pembroke, Mrs Meynell, Lady Molyneux, Miss Pelham e Miss Lloyd. Nel 1814, durante il periodo della Reggenza, le Patronesse erano:
- Amelia Stewart, Viscontessa Castlereagh
- Sarah Villiers, Contessa di Jersey, da non confondersi con Frances Villiers, una delle amanti famose di Giorgio IV come Principe di Galles
- Emily Lamb, Lady Cowper, sorella del Primo Ministro Lord Melbourne e poi moglie del Primo Ministro Lord Palmerston
- Maria Molyneux, Contessa di moglie di William Molyneux, 2 ° conte di Sefton
- Lady Drummond Burrell il cui marito, un noto dandy, divenne il Barone Willoughby di Eresby
- Dorothea Lieven, Contessa di Lieven, che divenne Principessa dopo il 1826
- Contessa Esterházy, moglie del ambasciatore austriaco principe Paul Anton Esterházy ; principessa Esterházy dopo il 1833.
Queste “Fair Arbiters” crearono un tempio di esclusività, meta obbligatoria di tutti coloro che contavano e degli altri che tentavano di far credere che fosse così. Appuntamento fisso della settimana a cui era impensabile mancare era il ballo del mercoledì sera (unica attività del club) al quale si poteva entrare solamente presentando i “vauchers”, o buoni, cedolini non trasferibili che costavano 10 ghinee. Questi simboleggiavano il favore delle Patronesse, indispensabile per essere davvero qualcuno, perciò perdere il diritto di possedere il buono significava essere stati messi alla prova ed essere stati trovati mancanti: il completo disastro sociale.
Le patronesse si riunivano durante la Season ogni lunedì sera, per decidere insieme se qualche membro meritava di essere rimosso dal club o chi poteva essere aggiunto in Agosto, periodo di "iscrizioni".
Il loro regno indiscusso durò fino al 1824, quando l’esclusività e la severità delle norme si allentarono notevolmente, lasciando libero l'ingresso alla gentry e scadendo così di livello.
Il requisito fondamentale (per quanto possa sembrare un assurdo controsenso) non era il denaro ma il possesso di un titolo nobiliare, di una raccomandazione e di un’educazione elevata. Tutto ciò escludeva dalla possibilità di essere membri i “nuovi ricchi” cioè coloro che si erano arricchiti nelle ultime generazioni della famiglia (grazie al commercio, all'industria o al possedimento terriero) ma che non avevano origini nobili.
Almack's non era tuttavia un locale di lusso e proprio per mantenersi diverso dagli altri costosi e lussuosi club, vi venivano serviti come ristoro dalle fatiche della serata pane secco di un giorno affettato sottile, burro fresco e torta. Come bevande, per evitare che gli invitati si ubriacassero e provocassero disordini, venivano serviti solo thè e limonata. Era e rimaneva così semplicemente un luogo di ritrovo e di delizie, non rischiando di scadere nell'ostentazione di sfarzo o nelle risse/volgarità da sobborgo.
Almack’s era il posto ideale per ogni membro del Ton: chi doveva affermarne l’appartenenza, chi voleva trovare un po’ di svago dalla noia della vita da nobile, chi voleva far vedere un nuovo abito o una nuova pettinatura, le giovani donne che dovevano debuttare in società; e soprattutto era il luogo ideale per le trattative matrimoniali: sia i gentiluomini che le signorine si davano un gran da fare in tal senso...e d'altro canto non avevano decine e decine di altre occasioni, come invece avviene oggi. Ed è concluso, almeno per ora, il post dedicato a questo splendido club, che suscita tutta la nostra invidia di Lady mancate. Con affetto,
Irene