Magazine Attualità

Almaviva riparte da qui: reintegrati 632 lavoratori

Creato il 07 giugno 2013 da Cassintegrati @cassintegrati

Il 30 maggio il call center Almaviva ha applicato in tutte le sue sedi i contratti di solidarietà. Abbiamo pubblicato i dettagli di questo accordo in “Il durissimo accordo di Almaviva“. Lo scorso 1 maggio a Roma Marina Chimenti era salita sul palco a leggere una lettera indossando la maglia de L’Isola dei cassintegrati. Ora Marina scrive un’altra lettera, perché l’accordo sancisce anche il reintegro dei 632 lavoratori della sede di via Lamaro, che erano stati sospesi ad ottobre.

marina_chimenti
 

Carissimi quello che di cui vi scrivo oggi è la conclusione di un percorso che alcuni lavoratori Almaviva hanno iniziato a fine settembre dello scorso anno, quando sono stati sospesi dal lavoro nella sede di via Lamaro. Un percorso durato otto lunghi mesi che adesso sembra finito, anche se non ci sentiamo arrivati o vittoriosi, ma semplicemente abbiamo riavuto quello che ci era stato tolto. Il 30 maggio l’azienda Almaviva e le rappresentanze sindacali nazionali hanno firmato un accordo che garantisce i livelli occupazionali per due anni facendo ricorso ai contratti di solidarietà difensivi. In questo accordo è stata aggiunta una clausola importante che ci riguarda: è stato garantito il reintegro graduale dei 632 lavoratori sospesi via Lamaro.

Vi scrivo oggi non per parlare dell’accordo e di quella firma sofferta, o delle difficoltà che vivranno i lavoratori con l’applicazione dei contratti di solidarietà, delle diffidenze che rimangono verso questa azienda che tante volte non ha avuto la capacità di ascoltare, della preoccupazione che ognuno di noi vede per un futuro poco chiaro e sottoposto a una serie infinita di variabili. Queste cose le lascio a altri, io vorrei ancora raccontare di noi. Ripenso a questi otto mesi e analizzo ogni singolo giorno, tutto mi ritorna alla mente, ogni passo, ogni azione. La rabbia quando ci è stata consegna la lettera di sospensione. Le prime settimane, quando alzarsi la mattina era difficile. La certezza di aver subito un ingiustizia.

E poi la reazione… la voglia di scendere in piazza, di far conoscere la nostra storia dovunque e a chiunque, sostenuti dei delegati Cobas e abbandonati da tutte le altre sigle sindacali. Determinati a non smettere, a essere coscienza per chi sembrava una coscienza non l’avesse più, e oggi con la piccola e consolante certezza che a qualcosa tutto ciò è servito. Noi di via Lamaro siamo ancora parte di questa azienda, pronti a lavorare ma anche a non far passare più nessun sopruso, con una consapevolezza che non avevamo prima. Quella che la partecipazione attiva può portare risultati. Non so come azienda e sindacati nazionali abbiano preparato questo accordo, da quanto tempo ci stavano lavorando, non ne siamo stati informati, non so se le nostre voci si sono sentite fino a dentro i palazzi. Quello che so sicuramente è che entrambe le parti hanno capito che era stato commesso un errore clamoroso: quello di lasciare fuori i 632 lavoratori di via Lamaro. Adesso attendiamo di essere richiamati, dovremo capire come verremo ricollocati, dovremo piano piano riprendere confidenza con l’azienda che ci ha allontanato, con il nostro modo di lavorare che in tanti mesi ha perso sicuramente smalto ma che recupereremo appena rimessa la cuffia.

Non sarà semplice ma sapremo dare il meglio. È stato bello leggere le frasi di’ bentornati’ sulle bacheche facebook  dei colleghi Almaviva di tutta Italia. Ripartiremo da qui.

di Marina Chimenti - Lavoratrice Almaviva

Almaviva riparte da qui: reintegrati 632 lavoratori


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :