Superbia e lusso. Ferocia e rigore. Istinto e proporzione. Improvvisazione ed equilibrio. Un costante dualismo pervade la passerella di Greta Boldini, il brand nato dall’alchimia delle menti creative di Alexander Flagella e Michela Musco, cui è spettato il compito di chiudere le sfilate dei giovani designer figli di “Who Is On Next?“. Una dicotomia che, in un mix and match di ribellione e libertà, avvolta da un “disordine elettivo”, sfocia nel tema guida della collezione: “Crudeltà e splendore“.
Nella cornice del Maxxi ha preso vita un tableau vivant che, nell’ultimo giorno di AltaRoma, in una climax ascendente, ha presentato un’immagine corale di donne permeate da questa associazione concettuale. L’autunno inverno 2015-16 del marchio nato nel 2011 trae ispirazione dalla pittura di Francis Bacon e dal jazz di Charles Mingus.
Indiscusso protagonista della collezione è il ricamo, claim costante del brand, che si fa sempre più sperimentale se accostato al ricamo couture. E tra pietre naturali, piume e frammenti di specchio, il risultato è la deformazione del comune senso estetico, proprio come una tela del pittore più tormentato del ’900 che con le sue opere cercava di indagare la psiche umana.
Il gioco dei contrasti ritorna anche nei colori: arancio ruggine, rosa shocking e verde acqua tengono la mano al prugna, al nero e al color castoro e si lasciano intersecare da grafismi blu china.
Mara Franzese