E’ andato in onda a Superquark del 14 luglio, un servizio sulla produzione di etanolo da una canna tipo bambù, facilmente coltivabile su terreni anche marginali (golene alluvionali).
Un impianto pilota di ultima generazione, capace di produrre 40000 tonnellate annue di alcool attraverso un processo enzimatico di digestione della cellulosa di queste canne. La parte legnosa delle canne, invece, viene bruciata per produrre l’energia necessaria alla lavorazione. In più si ottiene una discreta quantità di biogas. L’alcool sarà usato come additivo per la benzina, in osservanza delle norme europee che richiederanno nei prossimi anni una percentuale di alcool crescente nei carburanti.
E’ l’impianto più moderno nel suo genere nel mondo, se l’efficienza sarà quella prevista sarà il prototipo per la costruzione di altri impianti molto più grandi, con l’obiettivo di arrivare a 1.500.000 ton di etanolo l’anno, da usarsi come combustibile miscelato con la benzina. L’impianto offre anche una alternativa di produzione agricola alle aziende che hanno sempre più difficoltà a ricavare margini di profitto accettabili dalle coltivazioni tradizionali. Naturalmente tutto il processo di produzione dell’alcool è autosufficiente energeticamente e a emissioni zero.
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