D Z, trentadue anni di L....., da sempre una grande passione: Cuba. E, ad un certo punto, la vita lo porta a vivere lì per amore, per cinque anni. Periodo che continua a portarsi nel cuore anche ora che, per i casi della vita, ha dovuto rientrare in Italia. Questa la sua storia che ha voluto condividere con i lettori di Voglio vivere così. "Ho sempre lavorato nel settore commerciale - racconta - come libero professionista. Nel tempo libero collaboravo con un amico che aveva un'agenzia di viaggi aiutandolo ad organizzare itinerari in quel paese che già amavo tantissimo. Da quando, per il mio diciottesimo compleanno, i miei genitori mi regalarono un viaggio: decisi per Cuba e, da quel momento, è iniziato il mio grande amore per quell'isola." Da quel momento Donato si reca a Cuba tre o quattro volte all'anno, sempre al di fuori dei classici circuiti turistici: "Ho sempre preferito un altro modo di viaggiare; niente alberghi o villaggi ma sempre a contatto con le persone del posto. È stato così che, nel 2004 ho conosciuto una ragazza cubana, me ne sono innamorato e l'ho sposata. Siamo rientrati in Italia dove pensavamo di vivere. ma lei ha subito avuto grossi problemi di ambientamento. Così, nell'ottobre dello stesso anno, abbiamo deciso di tornare entrambi a Cuba."
Tornato a Cuba, compra una casa e trova lavoro nel settore turistico: "Dopo diversi colloqui sono riuscito a trovare un lavoro in questo settore - ci racconta Donato - in particolare per una società canadese. Tra Cayo Coco, Varadero e Habana mi occupavo di escursioni. È stata un'esperienza indimenticabile, durante la quale ho conosciuto tantissime persone straordinarie che mi hanno cambiato davvero la vita. In quegli anni ho imparato a conoscere la loro cultura e a vivere una vita in cui erano banditi la fretta e lo stress. Sono stato accolto con un calore umano incredibile, come se mi conoscessero da sempre. E uno dei più grandi insegnamenti che mi hanno lasciato è quello di prendere la vita con il sorriso anche quando arrivano i problemi." Un calore che sembra essere una caratteristica del modo con cui i cubani accolgono gli stranieri e che Donato ricorda con particolare nostalgia. Gli chiediamo di dirci qualcosa sul tenore di vita dell'isola: " È una domanda difficile a cui rispondere. Certo non si può generalizzare ma, in linea di massima io ho conosciuto un popolo in cui tutti avevano ciò che serviva per vivere. Qualcuno, soprattutto chi aveva un lavoro nel turismo, se la cavava meglio, altri meno. Ma, in linea di massima non ho mai visto nessuno morire di fame. E devo dire che non mi sono confrontato neanche con una particolare delinquenza. Capisco che possa non essere facile credere a quello che dico anche perché i mass media hanno sempre dato un'immagine ben diversa di Cuba." Donato, in quegli anni, ha anche potuto trovare molti altri italiani che sono riusciti a crearsi un'attività in proprio: "Sì, soprattutto nella ristorazione e nel turismo. E non pochi si sono creati anche grosse imprese di import-export. Per non parlare poi di molti pensionati che hanno deciso di venire a vivere qui perché qui, con la loro pensione riescono a vivere dignitosamente." Da circa un anno Donato è rientrato in Italia: "Cose che capitano. Purtroppo il mio matrimonio è finito e ho deciso di rientrare. Almeno per ora. Gli unici contenti sono stati miei genitori che, per la verità, non hanno mai visto di buon occhio il mio trasferimento. Ma Cuba me la porto sempre nel cuore e sono certo che ci tornerò a vivere. Adesso, tanto per mantenere i contatti con l'isola collaboro con un'associazione il cui sito è www.cubanos.it. Io mi occupo di dare consulenza su cosa occorre fare, dal punto di vista anche burocratico, per trasferirsi a Cuba e aprire un'attività lavorativa. Insomma metto a disposizione la mia esperienza e la mia passione per questa terra."
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