Magazine Diario personale

Altruismo

Da Giovanecarinaedisoccupata @NonnaSo

Paradossalmente, il disoccupato a un certo punto diventa persino altruista. altruismo Nessun oscuro motivo, nessun meccanismo illecito, il disoccupato che si trova con il culo trasportato dal “burro” a “a terra”, scopre dentro di sè una forza che non credeva di avere. Come un piccolo sole che può dare energia a un intero universo – il suo universo- e che comincia a scaldarlo e poi, come se avesse troppa energia, comincia anche a scaldare gli altri, quelli che ha attorno. I piccoli universi paralleli che incrociano le sue orbite (chi più chi meno consapevolmente, volontariamente, intenzionalmente, o… sfortunatamente). Infatti, è proprio quando si ritrova a perder tutto, a non aver più nulla (o quasi) da dare, che scopre sè stesso. E sè stesso, i buoni consigli di chi ne ha viste tante, di chi “ci è passato prima” e sa, di chi ha dovuto fare i conti – in tasca e nella vita- e si è trovato a tirare amare somme e subire ancora più amare divisioni e sottrazioni, sè stesso è proprio ciò che può dare di meglio. Il disoccupato diventa consolatore di disoccupati, dispensatore di buoni consigli (dati col cuore e non per lavarsi la coscienza, per evitare le fregature che lui ha preso e gli son costate care). Diventa altruista nella convinzione che, se riesce a dimostrarsi utile per qualcuno, forse smetterà di sentirsi inutile per tutto il tempo. Ma soprattutto, diventa altruista nel tentativo di distinguersi dalla massa, che invece è diventata profondamente egoista. Il disoccupato infatti ne ha viste tante, tante che non gli basterebbero mille blog per raccontarle. Tante che alla metà di queste la maggior parte della gente non crede, o crede che esageri. Tante che vorrebbe riderne, o piangerne, ma non ci riesce. Il disoccupato sa, ma non sa più tacere. Il disoccupato non ha, ma non sa più non dare. Il disoccupato vive male, ma vorrebbe che qualcuno, un giorno, facesse per lui quel piccolo gesto che sta tentando di fare con gli altri, e intanto comincia prima lui, perchè da qualche parte bisogna pur cominciare. Comincia lui perchè finchè ce ne sarà anche soltanto uno, così, lui (o lei) potrà credere che questo mondo non fa poi così schifo. Qual beata illusione…


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