Per parlare della Honda CB1100R occorrerebbe fare un passo indietro alla nascita e all’evoluzione della serie CB, che approfondiremo in diverse puntate di Amarcord. Nel 1978, dopo l’uscita dai listini Honda della mitica CB 750 Four del 1969 e in generale di tutte le CB Four monoalbero, la casa giapponese in loro sostituzione introdusse sul mercato le nuove CB con motori bialbero nelle cilindrate 750, 900 e in seguito 1100.
Nel 1979 arrivò la CB 900 F (a cui poi seguì come per la 750, la versione Bol d’Or), con cilindrata maggiorata a 901,8 cc, ottenuta aumentando alesaggio e corsa del motore 750 da 62×62 mm a 64,5×69 mm. Nel 1981 venne invece presentata la prima versione della CB1100R, con quel suffisso R che ricordava le corse, tanto che la CB fu prodotta in un numero sufficiente di esemplari per l’omologazione come derivata dalla serie nelle competizioni europee e australiane (in un primo momento non venne commercializzata in USA).
Il motore, alimentato da quattro carburatori Keihin CV da 33mm, passava quindi a 1062,17 cc, cilindrata ottenuta aumentando l’alesaggio del motore 900 fino a 70 mm, mantenendo la corsa a 69 mm. Il cambio era a cinque rapporti, la distribuzione era ovviamente bialbero DOHC a 16 valvole e il raffreddamento ad aria. La CB1100R fu infatti una delle ultime maxi Honda sulla quale si vide questo tipo di raffreddamento, prima dell’introduzione di quello a liquido.
Con un rapporto di compressione di 10:1, la potenza del quadricilindrico Honda della CB1100R era di 115 CV (86 kW) a 9.000 giri, la coppia di 97 Nm a 7.500 giri. La velocità massima sfiorava I 230 orari, mentre l’accelerazione sui 400 metri avveniva in 11,3 secondi con velocità d’uscita di 190 km/h. Il motore era montato rigidamente sul telaio, incrementando la rigidità dell’insieme ma con le inevitabili vibrazioni trasmesse al pilota.
Le misure vitali erano: interasse di 1475 mm, altezza sella 795 mm, peso a secco di 235 kg, capacità serbatoio di ben 26 litri, ruote da 18 pollici dietro e 19 davanti con tre freni a disco, servite da tre freni a disco tutti da 296 mm e tutti con pinze a due pistoncini. La forcella aveva steli da 37 mm mentre i due ammortizzatori posteriori erano derivati da quelli montati sulla CB900F.
Nel 1981 la sigla esatta del modello di quell’anno era CB1100RB, a cui poi seguirono la RC del 1982 e la RD del 1983. La differenza principale era visibile nel modello ’81, che presentava una semicarenatura in fibra di vetro (ma in Australia esisteva anche una versione nuda) e una sella monoposto, con il gruppo reggisella-codino in un solo pezzo. La carenatura era comunque ampia con un faro tondo di largo diametro, coperto però da una cornice quadrata, che faceva parte della carena.
L’appeal e le prestazioni della CB1100R erano da vera sportiva ma come spesso accadeva a quei tempi, era una moto tutto sommato confortevole anche nella guida di tutti i giorni, niente a che vedere con le attuali super sport. Nel 1981 vennero prodotti 1050 esemplari, tanti ne bastavano per l’omologazione nelle gare di endurance.
Nei due anni successivi (‘82 e ‘83) ne vennero prodotti invece 1500 per ogni anno e vennero introdotte diverse modifiche, come la carenatura completa e la coda dotata di guscio coprisella, che celava la porzione riservata al passeggero, ma anche il serbatoio in alluminio, il faro che da tondo divenne quadrato e i cerchi ComStar in alluminio anodizzato oro, gli stessi della CX500 Turbo. Cambiò anche la misura della ruota anteriore, dai 19 ai 18 pollici (con pneumatici 100/90 davanti e 130/80 dietro), mentre la forcella venne dotata di dispositivo anti-dive e di steli da 39 mm e i nuovi ammortizzatori pluriregolabili vennero realizzati appositamente per questo modello.
Le differenze tra il modello CB1100RC del ’82 e il CB1100RD del ’83 erano invece quasi prettamente estetiche, con la “RD” dotata di una carenatura ristilizzata e una diversa combinazione di colori, ma tecnicamente immutata, se si esclude il forcellone a sezione quadrata della CB-RD. L’83 vide anche la commercializzazione del modello CB1100F (in sostituzione della CB900F), venduto solo in quell’anno, anno che segnò anche la fine dello sviluppo delle serie CB raffreddate ad aria, che verranno sostituite dalla serie VF a 4 cilindri raffreddati a liquido, di cui uno dei modelli di punta fu la VF1000R.
La CB1100R è rimasta comunque nel cuore di tanti appassionati, tanto che oltre ad alcune special (molto bella quella realizzata da AC Sanctuary sulla base di una CB1100RD e denominata RCM-156), anche la stessa Honda alla 40a edizione del Motor Show di Tokyo nel 2007, presentò un concept che riprendeva le linee e i colori di questa potente quadricilindrica, che chiuse (momentaneamente) l’epoca della serie CB. Oggi un esemplare tenuto in buone condizioni può valere intorno ai 5-6000 euro.
Amarcord: Honda CB1100R é stato pubblicato su Motoblog.it alle 12:00 di mercoledì 22 maggio 2013. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.