Non si ricorda, a memoria storica, un periodo più caldo di questo. Non sono impressioni, e neppure percezioni mal documentate. Quello che sembra testimoniare la nettissima e definitiva preoccupazione da parte degli esperti della Terra è la percezione che i mezzi di informazione riportano nel merito della 17^ Conferenza sul clima a Durban. Il contesto comune a tutte le opinioni emerse è riassunto e diffuso molto semplicemente: ci stiamo avvicinando (troppo?) a cambiamenti irreversibili. Si tratta di convinzioni errate od immotivate? Assolutamente no, stando a quanto riportano articoli reperibili in Rete. Stando infatti alle parole del Segretario Generale della Wmo (Organizzazione Metereologica ONU, nds), è ormai più che asintotica la soglia di definitiva deriva: "[...]Le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera hanno raggiunto nuovi picchi e si stanno rapidamente avvicinando a livelli coerenti con una crescita di 2/2,4 gradi Celsius della temperatura media globale.[...]" (Fonte: repubblica.it) Esperti hanno a più riprese sottolineato che un aumento superiore ai 2 gradi potrebbe innescare cambiamenti irreversibili per il sistema terrestre. Nel mentre, per fortuna o purtroppo, rimangono dati di fatto ad innescare riflessioni: il periodo 2002-2011 ha eguagliato il record del recente 2001-2010, come decennio più caldo dall'inizio delle misurazioni storiche. Il Segretario Generale della Wmo, Michael Jarraud, rimane convinto sostenitore della fondatezza del legame abuso umano- degenerazione climatica: "[...]È nostro compito diffondere le conoscenze scientifiche che guidano l'azione di chi decide. La nostra scienza [...] è solida e dimostra in modo inequivocabile che il clima mondiale si sta riscaldando e che questo riscaldamento è dovuto alle attività umane. [...]" (Fonte: repubblica.it) Di qui a Durban, dunque, è partita l'ennesima discussione: il clima è influenzato in un qualche modo dalle gesta e dall'abuso umano? Lo sfruttamento eccessivo ed indiscriminato delle risorse conduce ad un deterioramento progressivo ed inarrestabile dell'astronave Terra? Nonostante tutto, la necessità di riequilibrare ed implementare quanto stabilito dal Protocollo di Kyoto che rimane, ad oggi, il solo trattato internazionale 'vincolante' per la riduzione delle emissioni inquinanti. Si parla anche di predisporre, entro il 2020, un fondo straordinario di 100 miliardi di dollari l'anno per aiutare i Paesi poveri a compensare le perdite derivanti dai costi relativi alla riduzione delle emissioni di gas serra. Si può sperare in impegni costruttivi e realmente operativi, risparmiando promesse inutili ed ormai anche inutilizzabili? Oltre alla miccia economico-finanziaria, anche quella ambientale rimane viva e pesante. Laddove l'ignorante ma interessato chiede, le autorità hanno (dovrebbero avere?) il dovere di fornire una risposta.
Fonte: "Il decennio più caldo dal 1850- Rischio cambiamenti irreversibili", La Repubblica






