- 20 agosto 2014
Di Giulia Ferrari. Il network di Breaking Bad e Mad Men non ha deluso i fans dell’ottima Halt and Catch Fire, serie estiva passata purtroppo un po’ in sordina. Gli ascolti non sono infatti stati ottimi, sebbene la qualità fosse quella a cui la AMC ha da sempre abituato il pubblico, eppure la serie avrà una seconda stagione.
“Questo è uno show sull’inventiva e sui rischi di sperimentare cose nuove, temi che sono molto vicini al network e hanno attirato un pubblico molto appassionato”, ha dichiarato Charlie 
Halt and Catch Fire (o HCF), frase che dà il titolo alla serie, è un comando che causava, nei primi computer, una race condition, obbligando contemporaneamente tutte le istruzioni a contendersi la priorità. Non era più possibile riprendere il controllo del computer.
La breve spiegazione del comando introduce la serie, è dunque evidente che il titolo è importante ed esplicativo, quel comando sarà una metafora della trama che si svolgerà da lì in poi.
Sullo sfondo c’è la rivoluzione informatica e la lotta fra IBM e Apple che ha caratterizzato gli anni 80 e il period drama racconta la storia di Joe MacMillan (Lee Pace), visionario venditore dal carattere indomabile, un misto fra Don Draper e Patrick Bateman, che passa dalla IBM alla Cardiff
Grazie all’aiuto della brillante studentessa Cameron Howe (Mackenzie Davis), una enfant prodige dell’informatica e della programmazione, il computer prenderà forma.
Al loro fianco ci sono Gordon Clark (Scoot McNairy), ingegnere con già un computer progettato e fallito alle spalle e sua moglie Donna (Kerry Bishé), che inizialmente è contraria all’idea, memore del passato.



