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Trama: Irvin Rosenfeld e Sydney Prosser sono un'affiatata coppia di truffatori che, un giorno, vengono smascherati dall'ambizioso agente FBI Richie DiMaso. L'agente li costringe ad aiutarlo ad incastrare per corruzione politici in vista come il sindaco Carmine Polito ma l'operazione non è così semplice...
American Hustle è uno spettacolo, in ogni senso. Tratto da fatti realmente accaduti, è la storia di persone che vogliono diventare altro con la mera forza di volontà e che cercano di "reinventarsi" in ogni modo; Irvin e Sydney lo fanno consapevolmente quindi, da un certo punto di vista, nonostante siano degli imbroglioni viene naturale parteggiare per loro e considerarli positivi nella loro coerenza, mentre il resto dei personaggi non è così trasparente e, chi più chi meno, indossano tutti una maschera. A partire dall'agente DeMaso, squallido cocco di mamma che si traveste da Tony Manero e si fa la permanente per darsi un tono da viveur, passando per Rosalyn, ignorante ubriacona che s'illude di controllare il marito o di poter aspirare ad un compagno "rispettabile" e romantico, fino ad arrivare al sindaco Polito, armato di buone intenzioni ma comunque colluso alla mafia, ogni personaggio di American Hustle cerca di fuggire dal proprio tempo e dalla propria natura ma pochi di loro sono in grado di volare basso e farlo affrontando a testa alta anche i propri errori o mantenendo il sangue freddo quando le cose rischiano di fuggire di mano. Se nel corso del film Irvin e Sydney riscoprono la loro umanità e accettano i propri limiti trovando equilibrio nella cosiddetta normalità, gli altri personaggi invece perdono la testa e continuano a farsi ingannare da specchi per le allodole e illusioni create dai loro stessi desideri e l'unico a rimetterci veramente, l'unico per cui io, come spettatrice, ho provato pena, è il povero, speranzoso, verace e ingenuo Carmine, uno dei pochi italoamericani cinematografici in grado di riuscire a superare gli ovvi, inevitabili stereotipi e a bucare lo schermo con una scena sul prefinale a dir poco straziante.
David O. Russel e tutti gli attori da lui convocati per questa esilarante, emozionante pellicola hanno preso alla lettera i mantra che sono alla base del film, ovvero "La gente crede in quello che VUOLE credere" e "le cose devi farle partendo dai piedi, non dalla testa", perché ogni fotogramma è un inganno che ammalia e imprigiona lo spettatore, fino a fargli credere anche l'impossibile. Nella fattispecie, che tre incredibili fighi come Bale, Cooper e Renner possano diventare dei mostri o degli zamarri di rara fattura (in particolare il primo, scioccante col riporto e il fisico distrutto), eppure è così: mano a mano che il film prosegue la loro bellezza scompare ma scompare anche lo shock nel vederli conciati in tali guise perché la loro bravura riesce a renderli tutt'uno col personaggio che interpretano. All'inizio anch'io ero scettica, lo ammetto. Perché non si può far interpretare dei vecchi a delle persone anziane, dei grassi a degli attori ciccioni, degli stempiati a degli artisti calvi? Beh, proprio perché gli spettatori devono trovarsi davanti una finzione palese e CREDERE, così che gli assunti della trama possano regolare anche la fruizione della pellicola e diventare un tutt'uno. Ed è lo stesso motivo per cui David O. Russel indugia così tanto nell'inquadrare i piedi dei personaggi, ancorandoli a quella realtà da cui vorrebbero così disperatamente fuggire, quasi ad ammonirli di non esagerare con i loro voli pindarici, nonostante le distrazioni provenienti da abiti, gioielli, scarpe, accessori (il microonde!!), scenografie e ambientazioni così zeppe di dettagli, bellezza ed eccessi da far girare la testa.
E se la tecnica di regista, montatore, scenografi e costumisti è a dir poco sopraffina, come la colonna sonora (eccezionale Jennifer Lawrence che fa le pulizie cantando Live and Let Die!), cosa sarebbe American Hustle senza gli attori, tutti perfetti, dai protagonisti alle ultime comparse? E' una lotta tra pesi massimi, perché è vero che i tre maschietti si rubano la scena l'un con l'altro, ma le femminucce tante volte rischiano di surclassarli. Per puro gusto personale la palma di migliore attore la concederei comunque ad un Bradley Cooper viscido, bastardo e logorroico, in grado di strappare più risate che in Una notte da leoni e far scendere un rivolo di bavetta durante il ballo in discoteca (madonna come si muove sotto quei riccioli e quegli abiti tamarri!!!!) mentre come guest star vince Robert DeNiro, che in dieci minuti di sguardi glaciali da vera tremarella è riuscito a farsi perdonare gli ultimi anni zeppi di cantonate e pagliacciate. Le scene migliori, tuttavia, sono tutte racchiuse nei duetti in cui gli attori possono dare libero sfogo alla loro bravura. Non scendo nei dettagli per non rovinare la sorpresa ma la canzone di Bale e Renner e il loro dialogo sul finale, l'incredibile sfuriata tra Bale e la Lawrence, il confronto tra quest'ultima e l'affascinante Amy Adams, l'incontro al tavolo con lo sceicco e lo show di Bradley Cooper negli uffici dell'FBI sono da applausi e da Oscar. A tal proposito, intanto che lo recupero e lo riguardo in lingua originale per gustarlo meglio, spero davvero che American Hustle (candidato a 7 Golden Globes) conquisti almeno una statuetta importante, a prescindere da quale sia, perché la meriterebbe davvero!
Di Christian Bale (Irvin Rosenfeld), Bradley Cooper (Richie DiMaso), Amy Adams (Sydney Prosser), Jeremy Renner (il sindaco Carmine Polito), Jennifer Lawrence (Rosalyn Rosenfeld), Michael Peña (Paco Hernandez/Sceicco Abdullah), Colleen Camp (Brenda) e Robert De Niro (non accreditato, interpreta Victor Tellegio) ho già parlato ai rispettivi link.
David O. Russel (vero nome David Owen Russel) è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Amori e disastri, Three Kings, I Heart Huckabees, The Fighter e Il lato positivo. Anche produttore e attore, ha 55 anni e un film in uscita.
Shea Whigham (Franklin Shea Whigham Junior) interpreta Carl Elway. Americano, ha partecipato a film come Fast and Furious - Solo parti originali, Machete, This Must Be The Place, Catch.44, Le belve, Il lato positivo, Fast and Furious 6, all'imminente The Wolf of Wall Street e alle serie E.R. Medici in prima linea e Broadwalk Empire. Ha 44 anni e due film in uscita.
Alessandro Nivola interpreta Anthony Amado. Americano, ha partecipato a film come Face/Off, Jurassic Park III, The Eye e Coco Avant Chanel. Anche produttore, ha 41 anni.
A causa di impegni pregressi, Christian Bale aveva quasi rinunciato al ruolo di Irvin, che era quindi passato a Bradley Cooper, mentre Jeremy Renner avrebbe interpretato Richie. Per fortuna Bale ha dato una sfoltita ai suoi impegni perché il casting così è perfetto! Tra l'altro, American Hustle si basa sul vero scandalo Abscam (Arab Scam) che, tra gli anni '70 e gli '80, aveva portato parecchi politici americani a venire indagati per corruzione, e già Louis Malle avrebbe voluto trarne un film dal titolo Moon Over Miami, con Dan Aykroyd e John Belushi come protagonisti. Purtroppo, la morte di Belushi ha mandato all'aria il progetto. A parte questo paio di curiosità, se American Hustle vi fosse piaciuto consiglio la visione di Blow e Boogie Nights - L'altra Hollywood. ENJOY!
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