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“American Hustle” la sensualità di un movimento di macchina

Creato il 07 febbraio 2014 da Lundici @lundici_it
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Quando vai al cinema a vedere American Hustle il primo aggettivo che ti viene in mente è “sensuale”.

“American Hustle – L’apparenza inganna” (tit. orig. American Hustle)

Regia: David O. Russell
Sceneggiatura: Eric Singer
Interpreti: Bradley Cooper, Christian Bale, Jennifer Lawrence, , Amy Adams
Premi: nominato a 10 Oscar, vincitore di 3 Golden Globes
Trama:
Ambientato nel seducente mondo di uno dei più sbalorditivi scandali che hanno scosso gli Stati Uniti, American Hustle racconta la storia di un brillante impostore, Irving Rosenfeld (Christian Bale), che, insieme alla sua scaltra amante britannica Sydney Prosser (Amy Adams), viene obbligato a lavorare per un agente dell’FBI fuori controllo, Richie DiMaso (Bradley Cooper). DiMaso li catapulta in un mondo di faccendieri, intermediari del potere, mafiosi… un mondo tanto pericoloso quanto affascinante. Jeremy Renner è Carmine Polito, un volubile e influenzabile politico del New Jersey, stretto tra la morsa dei truffatori e dei federali, mentre l’imprevedibile moglie di Irving, Rosalyn (Jennifer Lawrence), potrebbe essere l’elemento che farà crollare il castello di finzioni.

Sensuale è la musica di Duke Ellington che accompagna tutto il film (Jeep’s Blues): sembra quasi di star ascoltando un vecchio disco, si riesce a sentire lo stridio della puntina del giradischi sul vinile mentre tutte le immagini che passano davanti agli occhi assumono una certa oniricità, come se noi spettatori stessimo sognando catturati in quell’attimo fra il sonno e la veglia.

Sensuale è il modo di girare il film: David O. Russell (omaggiando uno Scorsese dei primi anni ’70) rende la cinepresa viva, l’obiettivo della macchina è protagonista insieme ai protagonisti, personaggio a se stante. Le inquadrature non sono mai ferme, sempre in perenne e costante movimento. E ce ne si accorge nei momenti di tensione, con queste lunghissime carrellate che vanno a finire sui volti dei personaggi, i quali non possono nascondere le loro emozioni. Ma non servono nemmeno grandi spostamenti di camera quando “delicatezza” è forse la parola chiave. Lo si nota nella scena della lavanderia dove Russell, per star vicino ed entrare nell’intimità di Irving e Sydney, posiziona il mezzo dentro il rullo porta vestiti in modo che esso venga morbidamente e costantemente picchiettato ad intervalli regolari. Puro dinamismo.

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Christian Bale, Amy Adams e Bradley Cooper

Sensuale è l’interpretazione degli attori: tutti sono pregni dell’incontrollabile voglia che li spinge verso quello che non si riesce ad avere. Christian Bale è così bravo che riesce a rendere simbolico e iconico quel suo modo ridicolo e meticoloso di sistemarsi il riporto; Amy Adams riesce a prendere decisioni importantissime facendo spallucce e guardando nel vuoto; Jennifer Lawrence è insopportabilmente petulante e cafona, sopra le righe e reale allo stesso tempo.

Sensuale è la trama perché non solo l’apparenza inganna, l’apparenza è tutto. La passione e la tensione sessuale che si avvertono per tutto il film, le quali permettono agli attori di essere funzionali al ruolo e quindi di continuare a cambiare posizione per poi ritornare sulle stesse convinzioni (a)morali e sentimentali dell’inizio, modellano l’Hustle del titolo.

Sensuale è tutta la parte iniziale (quella che da molti è stata trovata noiosa e lenta), costruita con il doppio voice over della Adams e di Bale.


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