“American Psycho” diventa un musical

American Psycho, romanzo di culto di Bret Easton Ellis, pubblicato nel 1991, è con tutta probabilità una delle opere più discusse di sempre. Anti-narrativo, tagliente (in tutti i sensi), sprezzante e capace di fotografare un’epoca. E Patrick Bateman è un personaggio che non si dimentica facilmente. Ne è stato tratto un film, diretto da Mary Harron e interpretato da un bravo Christian Bale, ma non ha quasi nulla da spartire con il capolavoro di Ellis, testo quasi irrappresentabile in forma filmica.

È notizia recentissima che American Psycho diventerà anche un musical, e debutterà a Londra il 3 dicembre del 2013. Per la scrittura dello spettacolo è stato chiamato un nome certo non di secondo piano, vale a dire Roberto Aguirre-Sacasa, uno tra gli sceneggiatori della serie televisiva Glee.

Sul fronte musicale, il nome scelto è invece quello di Duncan Sheik, cantautore e compositore statunitense, più conosciuto forse per il brano Barely Breathing. L’opera sarà messa in scena dall’Headlong Theatre, che ha in repertorio lavori come Romeo & Juliet, Medea, 1984.

Insomma, i numeri per una bella rilettura ci sono tutti. Qualche dubbio, però, è lecito che rimanga ancora. American Psycho, pur a distanza di anni, è ancora un romanzo profondamente coraggioso e “oltraggioso”. Al di là delle scene forti di violenza, è l’atmosfera che si respira, l’olezzo che aleggia all’interno del romanzo di Bret Easton Ellis, a renderlo qualcosa di poco “traducibile” da un medium a un altro.

In ogni caso, non disperiamo.

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