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Amichevoli noiose, Platini punta alla Nations League

Creato il 11 ottobre 2013 da Mbrignolo
Clamoroso: l'Uefa pensa alla Nations League per rianimare le sfide internazionali

Michel Platini e Greg Dyke, numeri uno
rispettivamente di Uefa e FA (qui su Uefa.com)

INCHIESTE (Norvegia). Proprio mentre si stanno disputando le gare di qualificazione ai Mondiali di Brasile 2014, la redazione di Calciolab entra in possesso di un’informazione che più che nelle “ultimissime calcio” entra di diritto nella categoria delle “notizie clou” di giornata.
Secondo quanto riportato dal norvegese Dagbladet, infatti, l’Uefa avrebbe intenzione di aumentare in maniera considerevole l’ormai poca attrattiva che suscitano le varie amichevoli internazionali, vissute oggigiorno come una vera seccatura da parte della maggior parte degli appassionati: le gare di campionato e soprattutto le sfide delle coppe europee – Champions League su tutte – sono ritenute enormemente più interessanti anche di un’Italia-Brasile giocata a ritmi blandi, figuriamoci poi se si assiste a incontri considerati non strettamente di cartello.
Il problema è che la macchina del calcio non può di certo fermarsi, anzi, deve sempre più incrementare i guadagni e la Uefa questo lo sa bene; ecco perchè in quel di Dubrovnik, il mese scorso, in seno al massimo organismo calcistico continentale è stata proposta una formula a dir poco rivoluzionaria per dare nuovo slancio ai turni di amichevoli internazionali.
Detto dell’acquisizione da parte della stessa Uefa dei diritti di trasmissione delle partite, appresa l’intenzione di spalmare le gare internazionali all’interno di una “settimana europea” per non sprecare in un match solo tutto il pubblico potenziale, la verà novità potrebbe essere la Nations League.
Il progetto è di quelli ambiziosi, ma tanti piccoli tasselli stanno completando ogni giorno di più un puzzle che verte gradualmente verso la composizione di una vera e propria lega composta dalle 54 nazionali oggi comprese nell’organismo europeo e divisa per fasce, groossomodo come accade in Italia con la Serie A, la Serie B, la Lega Pro e via discorrendo.
Le divisioni sarebbero nove, composte a seconda dei risultati e dei piazzamenti conseguiti nel recente passato dalle varie compagini. Vedremmo quindi una prima fascia composta da Italia, Spagna, Germania, Inghilterra, Olanda e Portogallo; nella seconda troveremmo, per esempio, la Francia e la Croazia, nella terza Belgio e Danimarca, e così via, fino all’ultima divisione nella quale naturalmente militerebbero le selezioni nazionali più scarse. Al posto delle amichevoli internazionali prive di senso, quindi, assisteremmo alle sfide giocate all’interno di ciascun raggruppamento: l’ultima di ogni divisione retrocederebbe, lasciando il posto alla prima della fascia inferiore, mentre la nazionale vincente della prima divisione sarebbe nominata campione della Nations League, con tanto di premio – anche e soprattutto economico – ovviamente ancora da definire.
A Dubrovnik la proposta è stata accolta con parecchio interesse da parte delle delegazioni presenti: oramai qualsiasi riforma capace di apportare ingenti guadagni nelle tasche degli attori chiamati in causa vale quantomeno la pena di essere testata e valutata, e così si agirà per ciò che concerne la Nations League.
Non tutto oro è quel che luccica, però: alcuni differenti punti di vista sono, infatti, già emersi. C’è chi, per esempio, vedrebbe nella Nations League una valida alternativa alle qualificazioni per Mondiali e Campionati Europei, mentre una corposa parte dei “fantastici 54″ si oppone fermamente a questo tipo sostituzione.
Altro fatto di cui tener conto, e sul quale si basa lo scetticismo delle principali delegazioni, è l’impossibilità conseguente di disputare amichevoli “intercontinentali”: con le gare di qualificazione e di Nations League, per fare un esempio, l’Italia non avrebbe il tempo di organizzare sfide con Argentina, Brasile o comunque selezioni sudamericane, da sempre, invece, partite sulle quali l’interesse – più delle televisioni che del pubblico – ha sempre portato discreti introiti.
A prescindere da tutto, la possibilità di lanciare la Nations League verrà sicuramente discusssa prossimamente: a darne la certezza è la soluzione, necessaria, che la Uefa intende trovare alla mancanza di interesse che l’allargamento delle qualificate all’Europeo porterà sulle qualificazioni alla medesima manifestazione: più qualificate, meno giro di vite in fase preliminare, meno appeal sul pubblico. La Nations League potrebbe essere la carta vincente che Platini potrebbe giocarsi per poi puntare dritto dritto alla presidenza della Fifa…

Contenuto ceduto in esclusiva dall'agenzia alaNEWS. Riproduzione vietata. Anno 2013.

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