Il consiglio di Marta Pirola
Summary:
Amici come noi. Si chiamerà così l’ultima trovata cinematografica di casa Valsecchi, che vedrà la luce il prossimo 20 marzo. Il film di Enrico Lando, infatti, dopo un susseguirsi di titoli provvisori, e improbabili, come Quasi Quasi Amici (vi ricorda qualcosa?) e Fuggi Fuggi Fuggi da Foggia, apprezzabile, quest’ultimo, almeno per l’immediata collocazione geografica della vicenda e per l’allitterazione della lettera “g”, è finalmente stato battezzato ufficialmente ed è pronto per essere presentato al pubblico.
Amici come noi – Pio e Alessandra Mastronardi
La formula, firmata Medusa e Taodue, purtroppo o per fortuna è già stata rodata, e, semplificando, consiste più o meno in questa serie di operazioni: si prendono uno, nel caso di Zalone, o due, nel caso di Biggio e Mandelli, comici di discreto successo, si fa scrivere loro un testo da recitare, magari con l’ausilio di sceneggiatori professionisti, perfettamente calzante ai personaggi che normalmente interpretano nei loro spettacoli televisivi, si aggiunge una vicenda coerente sullo sfondo che dia spessore agli sketch e, ciliegina sulla torta, una colonna sonora firmata da qualche artista italiano famoso.
E il gioco, se gli ingredienti sono stati ben dosati e se tutto è stato affrontato in maniera professionale, è fatto.
In Amici come noi i protagonisti sono Pio e Amedeo, all’anagrafe Pio D’Antini e Amedeo Grieco, due ragazzi foggiani conosciuti come gli “Ultrà dei Vip” del programma tv Le Iene. La sceneggiatura ricalca le impronte di un film on the road con sequenze girate a Roma, Milano e Amsterdam e la colonna sonora è firmata dai Modà.
La vicenda, corollario e sfondo perfetto perché la comicità naturale dei due amici si riveli, è quasi un pretesto e prende il via quando il matrimonio di Pio con Alessandra Mastronardi, a causa di un video piccante, salta, e il ragazzo è costretto a fuggire da Foggia insieme all’amico e collega Amedeo.
Probabilmente il regista Enrico Lando, ormai avvezzo al genere dopo aver girato I Soliti Idioti e I 2 Soliti Idioti, così come attori e produttori, ripone ancora qualche speranza nel “colpaccio” alla Zalone, anche se bisogna ammettere che di Checco finora ce n’è stato uno solo e che un’impresa da 50 milioni di euro come quella di Sole a Catinelle sarà difficilmente eguagliabile.
Nel frattempo, però, si potrebbe comunque augurare ad Amici come noi di riuscire a riempire le sale italiane il 20 di marzo. E questo per due motivi: il primo perché significherebbe che il cinema è ancora vivo e vegeto nonostante un dialogo impari con il piccolo schermo e il secondo, più importante, perché un po’ di ossigeno in termini economici permetterebbe agli esercenti, forse, di rischiare di più nel proporre anche film di nicchia, indie, in lingua originale o di registi esordienti…
Che male ci sarebbe, in fondo, ad unire l’utile al dilettevole?
di Marta Pirola per OggialCinema.net