Probabilmente qualcuno dirà che questo è un post acido scritto da una zitella acida invidiosa di non essere stata indimenticabile. Io non mi curerò di queste persone, ma guarderò e passerò, perché chi mi conosce veramente lo sa che sotto questa scorza di acidume si nasconde in realtà un cuore tenero e che per farmi diventare così bisogna proprio tirarmele fuori con le pinze.
Tutto nasce quando, qualche tempo fa, Facebook, ovvero il social network che dovrebbe tenerci in contatto con i nostri amici sparsi in giro per il mondo, mi segnala inspiegabilmente una persona che potrei conoscere. Probabilmente quelli di Facebook leggono nel pensiero, perché non è possibile che esistano degli algoritmi capaci di scovare qualcuno con così tanta precisione dopo la bellezza di quindici anni e senza che abbiamo uno straccio di amico in comune, no?
Vedete, questa non è una persona qualunque. QuestO è stato una persona per me importante.
Riassunto delle puntate precedenti:
Avevo circa la metà degli anni che ho adesso (quindi ero praticamente una bambina, sia chiaro!), quello che pensavo fosse Amore mi aveva lasciata perché "voleva i propri spazi" ed io mi ero ritagliata una settimana di relax con alcuni amici. A dire il vero, io ero emotivamente devastata ed un'amica mi aveva praticamente fatta uscire di peso di casa. Avete presente quegli stati pietosi in cui ci si riduce dopo una tranvata in faccia? Ecco, io ero così.
Durante quella settimana di relax conobbi lui, che per praticità qui chiamerò Memento.
Memento era bello come il sole, aveva la mia età ma era altissimo, sembrava praticamente un Uomo e tutte le ragazze sbavavano per lui. Ma lui niente, non le cagava, fino a che, l'ultima sera, fu lui a farsi avanti con me.
Fu una sera di baci appassionati fino a tarda notte (e non so davvero come fece lui, visto che era l'ultima sera ed io fin dal primo giorno avevo smarrito lo spazzolino da denti) e, quando fummo vinti dal sonno, fu una nottata sotto le stelle, a guardare il cielo abbracciati.
Mi biasimate se, dopo una notte così, a Memento mi ci ero un po' affezionata?
Del mio ex non ricordavo nemmeno il nome, praticamente.
Una volta rientrati ciascuno a casa propria ci scrivemmo per un po', ci telefonammo per un po', ma alla lunga la mancanza di patente e qualche centinaio di chilometri di distanza ebbero la meglio.
Fu una scelta da persone adulte, ovvero mi spezzò il cuore e piansi per settimane. E settimane, quando hai quindici anni, sono un sacco di tempo.
Ai giorni nostri:
Guardo la foto suggerita da Facebook e penso "perchè no?".
Insomma, perché non andare oltre uno stupido cuore spezzato di adolescente? Sono finalmente una persona adulta e perfettamente in grado di gestire la situazione. E poi sono troppo curiosa di sapere che fine abbia fatto lui...
Così chiedo l'amicizia a Memento.
Lui mi risponde dopo due giorni con un "scusa, ci conosciamo?".
Ora, non pretendevo certo di essere rimasta nella sua mente Il Bacio, la pietra di paragone con cui avrebbe confrontato tutti i baci della sua vita nei secoli dei secoli, ma [@##°, ho foto su Facebook, c'è la mia faccia e non mi risulta di aver fatto qualche frontale con un camion negli ultimi anni!
Ma sono una Persona Adulta e, invece di inviargli tramite Facebook un virus che gli mandi in pappa il computer, gli spiego come una maestrina chi [@##° io sia.
Lui capisce e pare che si vergogni pure di avermelo chiesto.
Niente per giorni.
Poi una domenica mattina chattiamo su Facebook, ma per praticità Memento mi lascia il suo numero di telefono. Io gli faccio uno squillo per lasciargli il mio e dopo circa cinque secondi sento il cellulare squillare: è lui.
Penso che si voglia far perdonare per avermi dimenticata e per essere stato abbastanza insensibile da chiedere ad una ragazza chi diavolo sia, dando per scontato che fossi una stalker e non una che avrebbe anche potuto conoscere, ma non è così.
- Senti, visto il lavoro che fai e visto che io ho preso in mano il ramo commerciale dell'azienda di famiglia, ti posso mandare un catalogo?Lui non coglie la determinazione nella mia voce e mi chiede l'indirizzo.
- Come, scusa?
- Pensavo, se non ti dispiace, che potrei mandarti in ufficio il catalogo dei nostri prodotti, perchè penso potrebbero far comodo alla tua azienda.
- Senti, ma ci parliamo da cinque minuti dopo quindici anni e già cerchi di vendermi qualcosa???
- Oh, no, è solo che pensavo che...
- Tu mandami il catalogo e io lo brucio.
Nei giorni seguenti, tramite Skype, mi chiede notizie sulla spedizione. Una volta addirittura si scusa se non ho ricevuto il tutto, ma la sua segreteria "non aveva capito che la spedizione era urgente e ce l'aveva ancora ferma". Capirai quanto me ne frega.
Insomma, nemmeno una volta parliamo d'altro, nemmeno una volta mi chiede che cosa stia combinando della mia vita, nemmeno una volta mi chiede "come va?" e mi lascia il tempo di dare una risposta prima di chiedermi di quel maledetto catalogo.
Non appena mi arriva il catalogo gli mando tronfia un messaggio con annessa fotografia: "catalogo arrivato. Non preoccuparti, l'ho archiviato nel nostro archivio speciale".
Lascio a Memento intere settimane per rispondere a quel messaggio o per cancellarmi dal suo elenco degli amici su Facebook, ma niente.
Ora penso che, per coerenza, lo farò io. E con lui anche l'altro ex amico, che dopo quindici anni mi ha chiesto l'amicizia e, anziché un "come va?", mi ha inviato una richiesta di attrezzi per Castleville. Chissà che il suo villaggio venga raso al suolo da un'invasione vichinga.
La Redazione