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Amministrative fra sorprese e recriminazioni

Creato il 18 maggio 2011 da Andrea86
Amministrative fra sorprese e recriminazioniSono passati due giorni dalla chiusura delle urne per le elezioni amministrative. Finiti (più o meno) gli entusiasmi, e cominciata la seconda fase in vista dei ballottaggi, è il momento di tirare le somme.
Sono tre, a mio avviso, i punti che vale la pena sottolineare. Il primo è, sicuramente, la sconfitta di Berlusconi. Non della Moratti (di quella parleremo dopo), ma del Premier, che ”ci ha messo la faccia” e ne è uscito con i lividi, come un pugile surclassato dall’avversario. Basta citare un dato su tutti: nel 2006 per il numero uno del Pdl erano arrivate 50.000 preferenze, oggi sono 27.000. Che i suoi guai, sia dal punto di vista sessuale che giudiziario, abbiano detto i loro frutti (marci, in questo caso)? Pare proprio di sì. Secondo elemento degno di nota, la non-vittoria del Partito Democratico, almeno in quella due città considerate un vero banco di prova per Bersani e soci. A Torino e Bologna sono arrivate due vittorie, ma erano facilmente previdibili; a Milano e Napoli, invece, sono emerse in maniera forte due figure (Pisapia e De Magistris) che non sono naturale espressione del Pd. Pisapia è una creatura vendoliana (e attenzione proprio all’avanzata, in previsione futura, del leader di Sinistra e Libertà), appoggiato dai democratici che però alle primarie avevano proposto Boeri. De Magistris è invece elemento di spicco dell’Italia dei Valori, e ha avuto la meglio sull’ex prefetto Morcone, candidato scelto come primo oppositore al favorito Lettieri. Infine, l’avanzata del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, che ha sfondato in Emilia (9, 66%) ed è cresciuto nelle città del Nord (oltre il 5% a Torino e Trieste, il 3,42% a Milano). Segno che, molto probabilmente,gli elettori sono stanchi della politica tradizionale e cercano una forma di evasione in realtà diverse. A tutto ciò va aggiunto il ruolo ancora marginale del Terzo Polo, che potrebbe però rientrare prepotentemente in gioco (e ne vedremo della belle) in vista dei ballottaggi.
MILANOIl capoluogo lombardo ha offerto la maggiore sorpresa di queste elezioni. Giuliano Pisapia è in vantaggio sul sindaco uscente Letizia Moratti, ma servirà comunque il ballottaggio per decretare ufficialmente un vincitore. Ma in cosa il centro-destra ha sbagliato in questa campagna elettorale? O forse sarebbe meglio chiedersi: ha fatto qualcosa di giusto? La risposta è no. Tanta propaganda (ed errori fantozziani, vedi i manifesti anti-toghe di Lassini) ma poche proposte concrete per continuare un percorso che la Moratti ha cominciato nel 2006. Lo ha detto lei stessa: “Abbiamo sbagliato i toni di questa campagna“. Giusto, brava. Ma forse andava capito prima di andare in tv a dare del delinquente al tuo principale sfidante dicendo, fra l’altro, una fesseria. Ho pensato, per un attimo di essere un cittadino milanese indeciso, e mi sono chiesto: “Voterei mai una persona che mente in questo modo per accapararsi qualche voto in più, screditando l’avversario fino a questo punto?“. La risposta penso non serva neanche esporla tanto è chiara. Palmeri, del Terzo Polo, ha ottenuto il 5,5% dei consensi: a conti fatti, se anche la nuova forza di centro decidesse di appoggiare la Moratti (41,6%), quest’ultima non riuscirebbe ad agganciare Pisapia (che ha preso il 48,1%). Per il centro-destra, e per la Lega Nord, perdere Milano dopo 18 anni (prima il leghista Formentini, poi le due legislature di Albertini e infine la Moratti, nel 2006) sarebbe da suicidio. Ma si sa, come dice il vecchio detto, che “chi è causa del suo mal pianga se stesso“.
NAPOLI Altro risultato inaspettato, non parigrado a quello di Milano, ma comunque rilevante, è quello che arriva dalla principale città campana. Gianni Lettieri, candidato del centro-destra, è in vantaggio con il 38,3% dei voti. Subito dietro, con il 27,2%, c’è come detto Luigi De Magistris, che ha superato la concorrenza dell’altro aspirante sindaco di centro-sinistra Mario Morcone (19,8%). A differenza di Milano, qui l’alleanza fra Pd e Idv ci sarà quasi sicuramente, e i conti darebbero ragione all’ex magistrato (che supererebbe Lettieri di poco meno del 9%). L’ex sindaco e presidente di Regione Bassolino ha dichiarato: “Serviva un candidato unitario“. Per una voltà, ahimè, ha avuto ragione, ma il secondo tempo potrebbe esaudire la sua richiesta.
TORINO e BOLOGNA - Sono già definite invece le situazioni del capoluogo piemontese e di quello emiliano. A Torino prosegue la “saga” del centro-sinistra, che dopo Chiamparino (eletto nel 2001 e rinominato nel 2006) vede ora l’affermazione dell’ex segretario dei Ds Piero Fassino. Una vittoria schiacciante (56,6%) quella maturata contro Michele Coppola del Pdl (27,3%) e Vittoria Bertola della Lista Grillo (5%). A Bologna si è sfiorato di un soffio il ballottaggio, ma alla fine Virginio Merola ha avuto la meglio di Manes Bernardini (Pdl) e Massimo Bugani (Lista Grillo). A Cagliari e Trieste, infine, servirà una seconda tornata per decidere il nome del nuovo primo cittadino. Nel capoluogo sardo c’è sostanziale parità fra Fantola del Pdl (45%) e Zedda (centro-sinistra, 44,8%), ma occhio al 4,3% del candidato del Terzo Polo Artizzu, che potrebbe fare da ago della bilancia. A Trieste la situazione sembra meglio definita, con Cosolini che stacca momentaneamente di tredici punti percentuali il candidato del centro-destra Antonione.
LE PROVINCE - Si è votato anche per il rinnovo di undici consigli provinciali. Quattro le conferme: tre per il centro-sinistra (Gorizia, Lucca e Ravenna) e una per il centro-destra (Treviso), mentre saranno sei i ballottaggi. Il Pdl strappa Campobasso al centro-sinistra.
Giorgio Velardihttp://mercantenotizie.altervista.org/
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