Amore e Follia: Tenera è la notte

Nel 1925 F. Scott Fitzgerald iniziò la stesura di uno dei suoi romanzi più inquieti e strabilianti, "Tenera è la notte", a cui lavorò per più di nove anni. Una storia senza precedentii, complicata oltre l'immaginabile, tormentata, confusa, devastante. 
La storia d'amore tra Dick Diver e Nicole Warren non ha nulla di romantico e sentimentale, non ci sono eroi e damigelle in pericolo, nè un lieto fine da romanzo rosa. Qualcosa di molto più profondo li unisce, un bisogno oscuro e inconscio, che li risucchia in un vortice di follia, depravazione e devastazione sentimentale. Dick è un abile psichiatra, piacente e gentile; Nicole è una bellissima donna dagli "occhi da imbrogliona", ricchissima, di buona famiglia, ma dalla psiche tormentata, malata. Non è un caso che il primo incontro tra i due avvenga in una clinica di Ginevra, dove Dick esercita la sua professione e Nicole è ricoverata per schizofrenia a causa degli abusi subiti dal padre. Tra medico e paziente si crea un legame profondo, quasi totale, che col matrimonio diventerà malsano e vincolante: accanto a Dick, Nicole non riesce a guarire, ha continui attacchi isterici, soffre per quella sanità che a lei è negata, ma allo stesso tempo sente il necessario bisogno della sua presenza, del suo supporto, del suo amore. Dick è una necessità, un bisogno, un appiglio al quale Nicole si aggrappa per non ricadere nel vuoto della malattia e la devozione per lui è così totale da impedire ogni tentativo di sfuggirne. Allo stesso tempo anche Dick, che non smette mai di essere il medico della moglie, percepisce lo stesso vincolo indissolubile e tenebroso, che lo svuota e lo inibisce, consapevole delruolo che occupa nella vita di Nicole e affascinato dalla bellezza e dalla ricchezza di lei: entrambi si compiacciono della "dolce oscurità" che li avvolge, sono travolti da emozioni pericolose e incoscienti, totalizzanti, nelle quali resteranno sempre invischiati. Il libro si apre con una bellissima descrizione della costa azzurra, in un riviera sul mare vicino Cannes, dove Fitzgerald e sua moglie Zelda si trovavano in villeggiatura proprio nel '25. Avvolti da un alone di mistero e magia, affascinanti, sfacciatamente belli e ricchissimi, i coniugi Diver trascinano la loro esistenza tra feste, cene galanti e divertimenti, circondati spesso da amici volgari e approfittatori. La vita pubblica, vacua e superficiale, contribuisce a contaminare l'animo infangato di Nicole, percepisce la sua solitudine tra la folla, la precarietà della sua mente. Non c'è nulla a cui lei dia valore, nessun oggetto, nessun affetto che occupi il suo cuore, se non l'ossessione inquieta per il marito. Ogni movimento di Dick, ogni tentativo di allontanarsi anche se per poco dalla moglie, sono motivi di nuove crisi isteriche, nuove sofferenze fisiche e morali: in preda ad un pericoloso attacco Nicole cercherà di uccidere se stessa, il marito e i figli. E' il momento più tragico del romanzo, che segna la svolta decisiva per l'esistenza dei due coniugi: Dick, impaurito e stanco degli eccessi della moglie la lascerà sola, intraprendendo un viaggio prima in America, poi in giro per l'Europa. Lontana dall'influsso del marito, di quell'uomo che le aveva donato il cuore e la mente, oltre che la sua sanità e moralità, Nicole rinasce e rifiorisce, guarisce: per la prima volta dopo essere uscita dalla clinica, dopo le infinite peregrinazioni in giro per il mondo alla ricerca di pace e di conforto, Nicole è libera, sola e sicura di sé. Lontana da quel medico che non era stato in grado di ricambiare il suo amore così totale, Nicole si rende conto di essere perfettamente autonoma, di poter vivere finalmente una vita che è solo sua. Non ha più bisogno di alcun appoggio, non ha bisogno di cure, vive felicemente un esistenza normale. Senza Dick può fiorire anche un amore più sano e maturo per Tommy Bardan, innamorato della donna già ai tempi delle crisi. Mentre Nicole ritrova finalmente la sanità, la vita di Dick va in sfacelo: senza più il denaro della moglie deve ritornare al lavoro, senza più il peso del suo ruolo subentra il vuoto totale, lo sconforto. La sua esistenza non ha più significato e per consolarsi Dick si da all'alcool, continuando a viaggiare instancabilmente solo, fino a quando non ritornerà in America, lontano da quel mondo elegante e raffinato che aveva conosciuto con Nicole.  

Una storia tanto complicata quanto affascinante, strabiliante e matura, in cui l'analisi psicologica è cosi profonda e sincera da toccare il cuore e la mente di qualsiasi lettore.  Le crisi di Nicole non sconvolgono più dei desideri di Dick di distrarsi, di evadere da quella vita che in realtà per lui è l'unica possibile. La genesi del romanzo occupò Fitzgerald per anni, probabilmente per gli spunti autobiografici che vi inserì: dietro la figura di Dick compare la vita dello stesso scrittore e anche il personaggio di Nicole cela in sé alcune caratteristiche della moglie Zelda, anch'essa malata e depressa. La lucidità e la profondità con cui si descrive la malattia e lo sfacelo di due vite così legate, fanno di Scott uno dei narratori più abili del secolo. La vita elegante e vacue dei Diver era un comportamento tipico dei giovani americani, bisognosi di distrarsi dopo lo sfacelo della Grande Guerra, in preda all'entusiasmo degli anni'20. Una storia difficile da interpretare,ma profonda e sentita, fa' di questo romanzo uno dei capolavori più autentici del secolo scorso.

Articolo originale di Sentieri letterari. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore. I contenuti sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.