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Amore mio bellissimo…

Creato il 04 settembre 2010 da Fabry2010

Amore mio bellissimo, lascia che te lo dica: sei stupenda! Sei una mattina d’estate, sei il sole che tramonta nel mare, sei quanto di più incantevole esista al mondo. Ma quanto mi costa quel tuo essere così bella.

Ti aspetto qui sul nostro letto, impaziente, al termine di una lunga giornata senza te. Mi hai detto:
“Mi do una rinfrescata e arrivo, amore. Poi sono tutta per te.”
E io ti vedo, dal profondo dell’immaginazione e del mio conoscerti, nonché dalla consistenza forzatamente leggera del mio portafoglio. Ti vedo, così bella per me, spendere da pazzi per esserlo ancora di più, in un’assurda sfida al tempo che passa.

Dunque io sono a letto e ti aspetto. Tu cominci, lo so, ti vedo, con il farti lo shampoo colorato. Hai solo due o tre fili grigi nei lunghi capelli scuri, ma ti danno la repulsione e ti fanno venire il vomito, me lo hai detto tante volte. Ogni tanto vai da Gigi, anzi, Gigì, il tuo amico coiffeur, maestro di bellezza, e ti sottoponi a un vero e proprio trattamento artistico per dipingere i tuoi serici capelli delle tinte più strane. Così una volta mi appari con la chioma color melanzana (ma doveva essere un corvino più nero della notte), una volta rosso mattone (ma doveva essere un ramato sensuale), una volta di tanti colori quanto quelli dell’arcobaleno. Il tutto per la modica somma di…
Impronunciabile, spropositato il costo, rapportato ad un risultato semplicemente brutto. Mentre tu invece saresti meravigliosa anche coi capelli tutti bianchi.

Tra una sanguinosa (per il conto in banca) seduta e l’altra prosegui il trattamento a casa, con fantomatici prodotti naturali con cui finisci per colorarti anche la fronte e le orecchie. Come un pellerossa con i segni tribali. E naturalmente balsami, creme, schiume, prodotti ristrutturanti contro le doppie punte, la forfora, il sebo… Per un totale, ahimè solo parziale, di…
Lasciamo stare.

Eccola il mio amore bellissimo, adesso sei sotto la doccia. Prima di lavarti però passi su tutto il tuo corpo fantastico un qualcosa che mi fa orrore, una sorta di sabbia granulosissima: esfoliante, la chiami. A me sembra che ti scuoia viva, ma tu sentenzi che serve a eliminare le cellule morte e a rendere la tua pelle morbida. Ma come, tu l’hai sempre avuta vellutata la pelle! Non ricordi che passavo ore ad accarezzarti? Era come sfiorare nuvole di panna, tanto eri dolcemente liscia. A che ti serve ora questa prova masochistica se non a coprirti di piaghe e rossori?
Niente da fare, chi bella vuol comparire, qualche male deve soffrire. È la tua massima di vita.

Finalmente, ti getti sotto l’acqua purificatrice, insieme ad almeno un paio di prodotti lavanti che garantiscono cura totale: soul and body, corpo e anima. Ti aiutano a stare meglio con te stessa, o così promettono. Sono rilassanti, leviganti, sensualizzanti, rigeneranti, tonificanti… fanno di tutto, ma non garantiscono in alcun modo di togliere lo sporco. Di essere saponi, insomma, oltre a tutte quelle cose lì. Certo è, in compenso, che tutte quelle funzioni non sono gratuite.

E l’acqua? Scorre a fiumi, indifferente alla sete mortale di due terzi del mondo. Prima calda bollente, poi fredda ghiacciata, infine tiepida. Giusta.

Ora il mio amore bellissimo esce dalla doccia come Venere dal mare, cosparsa di mille goccioline che le rotolano addosso. Vorrei essere io ogni singola goccia e scorrere lungo quella pelle, martoriata prima dalla sabbia sfregante, poi dagli sbalzi di temperatura. Amore mio, vieni che ti regalo le carezze che meriti… Ma che dico?!! E le creme?
Dimenticavo il rito delle creme.
Ogni centimetro quadrato di pelle ha il suo tipo di crema.

Amore mio bellissimo, ma ce n’è proprio bisogno?

Ti sei avvolta in un grande asciugamano che non cela le tue belle forme, un altro lo hai messo a mo’ di turbante sul capo. Mi sembri un fachiro, ripensando alle sadiche prove di prima… Ma è davvero giunta l’ora delle carezze. Che però ti fai da sola.

Il viso richiede molte attenzioni. Il tuo viso a me sembra perfetto, e del resto lo amo come amo ogni altra cosa di te. Ma se ti dico così, mi rimproveri di non osservarti con attenzione. Non lo vedo quel brufolo sulla fronte? E quello sul collo e dietro le orecchie? No, non lo vedo, perdonami. Ma so già che lì applicherai quella cremina miracolosa, la stessa che usano gli adolescenti per l’acne. Acquistata in farmacia al costo di un occhio della testa.

Poiché ti lamenti della cute grassa, poi, sulla famosa zona a T applichi la crema specifica, astringente contro i punti neri e le impurità. Però ai lati della zona a T la cute è secca, tira, a rischio di rughe. Quindi ci vuole la crema indicata.

Il contorno occhi è delicato, non vuoi vedere comparire le zampe di gallina, e anche lì ci va la crema antirughe, dolce.

Amore mio bellissimo, come faccio a dirti che le hai già le zampette di gallina intorno agli occhi? Il fatto è che gli anni passano per tutti, e se tu li hai trascorsi ridendo, come difatti è stato, il contorno occhi lo rivela, perché quelle rughette dicono che hai riso più che pianto. Nossignori, sono io che m’invento tutto: quelle zampacce non ci sono (ti piace illuderti) e non dovranno mai esserci! Del resto usi quel nuovo prodotto che mi sa tanto tossico, sì, quel botulino che se lo ingurgiti lasci le penne in un cimitero, sarà un po’ caro, dici, ma funziona.

Infine c’è la crema tonificante contro il rilassamento cutaneo, del collo soprattutto, che le collane di venere proprio non le vuoi nemmeno per finta.

Amore mio bellissimo, ti sto aspettando da un pezzo e tu non sei ancora arrivata neppure alla metà dell’opera. Stai creando un capolavoro, pensi. E lo fai per me. Ti ringrazio molto, tesoro, ma se pensassi a me tenendo in conto anche il mio modesto stipendio, non è che mi dispiacerebbe. Del resto, lo sai, tu sei fantastica così come sei. Ricordati, sono qui, nel nostro letto, in attesa di dimostrartelo.

È la volta del corpo. Ah, il tuo bellissimo corpo, materno e sexy… Ti prego, lascialo così com’è…
Eh no, non si può! La pelle è secca, bisogna idratare dappertutto. Flaconi interi di prodotti idratanti, equilibranti, dai ph variabili, misteriosi e magici. Il consumo è a quantità industriale, perché non è che tu sia proprio di piccole dimensioni, al contrario, sei una quasi valchiria, adorabile, ma sempre valchiria.
E naturalmente sono prodotti costosi. Non si discute sulla qualità.
A quant’è arrivato il totale?…

Non finisce mica qui. Ci vuole il tonificante sul seno. Ma amore mio bellissimo, il tuo seno non ha niente che non vada. È grande e morbido, come quello di chi, del resto, ha compiuto due volte vent’anni. Accogliente senza ritegno. Dimentica i tempi in cui non portavi il reggiseno. La legge di gravità esiste ed è immutabile. Non c’è crema che possa restituire il tuo decolleté ad un’epoca lontana, forse solo il bisturi… Ma se dovesse sfiorarti questo pensiero, per quanto ti ami, amore mio, chiederei il divorzio. Il tuo seno è maturo, come te, come me, come le nostre rughe, ma non per questo è meno bello. Più invitante di tante bocce artificiali che si vedono in giro o alla tv.
Se vieni qui te lo spiego meglio…
E ti spiego come quelle fialette tonificanti che stai usando incidono profondamente sul nostro bilancio. Ma questo è secondario, certo…

Ora è la volta della crema contro le smagliature. Ma non ti sei accorta che morbida come sei non hai nemmeno una smagliatura? La tua pelle è elastica, cedevole, semmai si può solo gonfiare per qualche etto in più, non cederà mai, perché tu quell’etto guadagnato non lo perderai più.

Subito dopo, la crema contro la cellulite.
Che dilemma. Per quante ore mi hai torturato: ho la cellulite molle o dura? A buccia di arancia o a materasso? Andrà bene un prodotto dimagrante, sgonfiante o rassodante? Nel dubbio, visto che io non sapevo proprio come aiutarti (“Si vede che sei un uomo!”) li hai comprati tutti. Dal fango termale del mar Morto (che schifo!) alle alghe marine, agli spray, al gel, alle più comuni creme alla centella asiatica e altre alchimie strane.
E naturalmente te le metti tutte. Tutte insieme. Per non sbagliare.

Dopo quest’immane operazione non è che tu abbia finito. Restano fuori i piedi. Ti lamenti sempre del tallone screpolato. Amore mio bellissimo, lo sai che i tuoi piedini, per modo di dire, sono deliziosi ed estremamente erotici, nonostante il 42 di taglia. Che bisogno c’è di far venire appositamente dalla Svizzera quella specie di unguento? Dici che gli allevatori di bovini lo mettono sulle mammelle delle loro vacche, così le preservano da tagli e screpolature. E anche loro, i  mungitori, sostieni granitica, hanno delle mani incredibilmente vellutate. Immagina dunque l’effetto sui talloni…Ora, non è per offendere le vacche, ma credi davvero che m’importi delle loro mammelle?
Ma lo sai quanto costa ogni volta la spedizione di tale portentosa pozione?

Su dai, vieni a letto, che ormai è tardi…
Ah, già, ancora le mani… le tue belle mani da casalinga, che tante cose sanno fare, sanno anche come accarezzare. Dici che non vuoi ferirmi così screpolate come sono, per quello le curi. Ma naturalmente non va bene il portento svizzero, è troppo untuoso. Ci sono altre meraviglie comprate da quelle ditte che vendono i propri prodotti solo al tuo domicilio, dopo averti tediato a morte con noiosissime dimostrazioni tra femmine.
Meraviglie sì, ma care da non credere.
E poi c’è anche il rimedio per quelle fastidiose pellicine che ti fanno la bua intorno alle unghie…

Per ultimo, un ritocco al pelo delle gambe con la crema depilatoria, subito seguita da quella che ritarda la crescita del suddetto pelo. Ho paura a chiedere come funziona, mi sembra mostruosa.
Ma è un’altra goccia che viene a piovere su un conto ormai rosso sangue.

Amore mio bellissimo, io te lo avevo detto che non serve nulla di tutto ciò. Ti ho aspettato impaziente, bramoso di te, che sei splendida al naturale. Se così non fossi stata non ti avrei nemmeno cercata, non ti avrei desiderata. Tu sei tutto per me, bella più della stella più bella nell’intero firmamento. Ma mentre ti aspettavo ho contato monete invece che pecore. E per la disperazione, amore mio bellissimo, mi sono addormentato. Nel nido accogliente di Morfeo, mi ha raggiunto un vago sentore di mille profumi, che sommati tutti insieme fanno una puzza tremenda. E seppure preso da conati di vomito, ho sognato te, il mio amore bellissimo, nuda, meravigliosa con tutti i suoi presunti difetti.

E ho sognato che i nostri risparmi crescevano e straripavano i forzieri.

E io amavo entrambi, te e loro, da morire.



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