Giuseppe Mastromatteo – Indepensense 2009
Se il romanticismo lascia il posto al pragmatismo, alla flessibilità e al precariato, le relazioni devono adeguarsi, oppure, come i dinosauri, estinguersi!
Chi di noi non ha creduto, almeno una volta, alla storia dell’amore romantico, passionale ed eterno? E forse non è proprio una favola, per qualcuno funziona, ma solo ad alcune condizioni.
Ovviamente, su questo, Barilla ci ha sempre mentito spudoratamente, per anni!
Ma oggi, le relazioni umane, più che alle pubblicità della Barilla o alle favole disneyane, assomigliano alle genialissime soluzioni contrattuali pensate per far “lavorare” i giovani. E in effetti, anche le relazioni d’amore (ma -sempre più spesso- anche quelle di amicizia) sembrano essersi fatte influenzare dal tanto agognato e idolatrato principio della flessibilità. Vediamo qualche esempio:
Amore di inserimento: Si tratta di soggetti in forte stato di disagio che hanno bisogno di essere inseriti o reinseriti nel mondo delle relazioni sociali, e, a seguito di un progetto individuale ben mirato, anche nel mondo delle relazioni affettive. Si tratta in genere di persone con gravi patologie quali: egoismo, disillusione, freddezza, indifferenza e cinismo.
Amore occasionale: Nella società della flessibilità, ovviamente si tratta di uno dei rapporti più osannati. L’amore occasionale nasce e si alimenta proprio nella precarietà. Niente impegni eccessivi. Lo puoi trovare ovunque. Spesso non è regolamentato e puoi rimanerci fregato. Ma se sei un giovane flessibile, le fregature di certo non ti spaventano!
Amore a progetto: Guarda, non so che farò l’anno prossimo, per ora sto due mesi qui, poi parto per uno SVE in Zambia. Ma se vuoi, intanto che sto qui ci possiamo vedere. A progetto, eventualmente rinnovabile al rientro dal Leonardo/Mundus/Comenius in Cile. Sempre che intanto non abbia deciso di fare il missionario nella striscia di Gaza.
Amore ripartito, o love sharing: vabbè, questo è facile… per la serie, il triangolo no, “ma come fanno i marinai…sempre in cerca di una bimba da baciar”. Quando proprio non te ne basta uno, puoi buttarti sul love sharing, ma non con le trame alla beautiful, no, esplicitamente, come quelle che negli anni 70 chiamavano coppie-aperte. Impegnati ma liberi, single in coppia, o qualcosa di simile.
Amore a tempo indeterminato: anche se alla maggior parte di noi può sembrare solo un miraggio, non bisogna disperare. Se proprio credete nell’Amore (quello con la A maiuscola) e non vi volete arrendere alla flessibilità, o siete troppo choosy per un rapporto precario, eccolo, quello che fa per voi. L’amore a tempo indeterminato. Sicuro, affidabile, stabile. Per tutta la vita.
Settimo cielo (Wolke 9), 2008
Ma ricordatevi che, come in tutti i contratti, ognuna delle parti ha diritto di recesso. Quindi, in tempo di crisi, chissà se, dopotutto, ne vale ancora la pena. Voi che dite?