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Amour

Da Mizaar

amourIn nome dell’amore quanto siamo disposti a dare, con sacrificio e abnegazione, quanto del nostro tempo siamo in capaci di dedicare alla persona che amiamo? Georges e Anne, due anziani coniugi, hanno fatto del reciproco scambio di tempo, interessi, cultura, amore, la loro ragione di vita. Entrambi musicisti in pensione, dedicano quel che resta del loro tempo a viversi. Vanno ai concerti, stanno nella loro casa borghese prima di rumori, priva del monolite televisore, leggono uno di fronte all’altra libri, giornali, una simbiosi perfetta supportata dall’amore. Anne, un mattino, mentre fanno colazione insieme, ha una mancanza. Georges le parla, ma lei pur presente, pur guardandolo, non risponde alle sue domande. Dopo poco Anne si riprende ed entrambi si rendono conto che la loro storia insieme sta per essere marchiata dalla malattia della donna. Operata per un ictus Anne torna a casa paralizzata nel lato sinistro. Inizia così l’altro amore, quello del sacrificio. Georges con abnegazione si dedica minuziosamente alla cura della donna che ama, senza mai lamentarsi, con grande pazienza, con compassione. Ma la malattia non lascia scampo e degenera fino alla fine di entrambi. Ometto di riferire particolari che potrebbero svelare per intero la trama di Amour, bellissimo film di Michael Haneke, premiato nel 2012 a Cannes, come miglior film straniero e magistralmente interpretato da Jean-Louis Trintignant e Emmanuelle Riva. La fotografia, la scenografia, il tono misurato della recitazione concorrono in pieno a fare di questo film un intreccio delicato di sentimenti forti, che non si manifestano attraverso la carnalità, ma che nella fisicità della malattia trovano la naturale rappresentazione. Il racconto della stessa malattia è privato degli orpelli ospedalieri, ma i ” segni ” del guasto ci sono tutti senza reticenze, anzi. Si rimane attoniti e sinceramente coinvolti. Da vedere se siete disposti a riflettere sulla vecchiaia e sulla malattia.


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