Amour di Michael Haneke
Emmanuelle Riva Candidata a Miglior attrice protagonista per Amour: a 85 anni è l’attrice più anziana mai candidata all’Oscar.
L’amore non ha età.
Ultimamente la filmografia francese ci sta regalando davvero dei piccoli grandi capolavori. Amour è uno di questi. È un film di una bellezza e semplicità mai viste prima, che arriva direttamente al cuore dello spettatore. Così si riassume alle perfezione l’essenza stessa di tutto lungometraggio e si spiega perché Amour è stato candidato sia come Miglior Film che come Miglior Film straniero agli Oscar 2013. Anche se nelle sale cinematografiche non ha avuto la sua giusta visibilità, come succede per la maggior parte dei film poco commerciali, Oggi al Cinema vi invita caldamente a recuperare quanto prima questo lungometraggio, perché è un forte colpo al cuore.
Anne e Georges sono due ex insegnanti di pianoforte; vivono la vecchiaia serenamente e quasi in completa solitudine, coccolando i lori ricordi di una vita. Se non fosse per la visita di un loro ex allievo e della loro figlia Eva anche lei musicista che vive all’estero con la famiglia, Anne e Georges vivrebbero come due eremiti. Un ictus improvvisamente colpisce Anne cambiando rapidamente la vita di Georges. Paralizzata e umiliata dall’infarto cerebrale, la donna dipende interamente dal marito, che affronta con coraggio la sua disabilità. Assistito tre volte a settimana da un’infermiera, Georges non smette di amare e di lottare, sopportando le conseguenze affettive ed esistenziali della malattia. Malattia che degenera consumando giorno dopo giorno il corpo di Anne e la sua dignità. Spetterà a Georges accompagnarla al loro ”ultimo concerto”.
Come si può evincere dalla breve descrizione della vicenda, Amour, non è certamente un film di facile comprensione. Infatti il regista non fa altro che raccontare una disturbante storia d’amore, che emoziona e fa discutere. Uscendo quasi dalla realtà, Amour, è il ritratto intenso e spassionato di due cuori che si amano all’infinito, che nonostante la malattia, continuano a battere incessantemente come uniti da un gomitolo indissolubile. Georges sembra quasi accettare di “buon grado” la malattia della moglie, accudendola fino alla finimento, nella speranza che lei possa regalargli un ultimo tenero sorriso. E la musica unisce questo sentimento che trascende il tempo. Anne e Georges quindi unici ed indiscussi protagonisti di questo intenso lungometraggio, si meritano tutto il successo che stanno riscuotendo, perché i due attori danno vita ad una vicenda tutta d’un pezzo, intensa ed emozionante. Seppur con qualche lentezza e forzatura, Amour è e rimarrà ancora per molto tempo, uno dei film più incompresi di questa stagione cinematografica. Non si sa se si porterà a casa uno delle due statuette od entrambe, ma visti i recenti successi di The Artist, tutto è possibile. Al sottoscritto il film è piaciuto molto, e mi ha colpito in maniera inaspettata. Invitandovi nuovamente a recuperare questo diamante allo stato grezzo della filmografia francese, incrociamo le dita per Amour e che almeno il premio di miglior film straniero, possa aggiudicarselo.
di Carlo Lanna