
Ascoltare l'album Back to Black in ufficio per me negli ultimi mesi era diventato quasi una religione, la voce di Amy mi ha sempre fatto sentire viva, ed è un termine strano da associare a lei, proprio a lei che la sua vita l'ha distrutta trasformandola in morte quando ancora tutto era da fare, quando era nel pieno della giovinezza.
Ma è proprio lì la differenza, molti hanno detto che Amy era già la morte, e sebbene fisicamente e mentalmente avesse distrutto tutto, nella sua voce e nella sua musica quello che Amy appariva, sfuggiva amabilmente.
La sua voce, come credo non ce ne saranno altre simili a lungo, riesce ad emozionare e tutto quello che pensi quando l'ascolti è che lei sia proprio nata per fare quello, per cantare e nient'altro.
Ma la vita, che tutto può essere molte volte, tranne che semplice, magari ti porta in sentieri bui, che solo chi ha attraversato, anche solo una volta, può capire, e succede così che se anche solo hai 28 anni, se sei ritenuta una rivelazione, hai milioni di fans, alla fine ti senti terribilmente sola.