Magazine Cinema

Anarchia - La notte del giudizio

Da Mariparacchini
(2014, James DeMonaco)

Sono stata al mare, amigi.
Tutto bello, il sole, l'acqua, gli amici, il Summer Jamboree di Senigallia, tutto fighissimo.
Ma niente film per una settimana.
Zero, nemmeno uno di quelli scrausissimi che passano in tv, niente.
Tornata a casa, in preda alle convulsioni da crisi d'astinenza, mi sono trascinata in sala, a vedere questo Anarchia.
Non che avessi un hype incredibile su di lui, il suo fratellino maggiore mi aveva intrattenuto piacevolmente senza farmi innamorare, quindi avevo accolto il nuovo bimbo di DeMonaco abbastanza freddina.
Poi oh, la necessità fisica di horror mi ha guidata fino al multisala, questo c'era, e questo ho guardato.
Siamo nel 2023, ed è il giorno che precede la notte dello Sfogo Annuale.
In questa notte, per 12 ore, tutti i crimini sono legali, omicidio compreso, ai fini di 'purificare' la popolazione, che per tutto il resto dell'anno se ne sta buona e cheta.
Anarchia - La notte del giudizio
La premessa è sempre interessante, quanto lo era la prima volta.
L'idea dello Sfogo Annuale è intelligente, intrigante e una buona base per dei bei survival.
Se il primo film però profumava più di home invasion, tutto concentrato su una sola famiglia com'era, stavolta è una pura e semplice lotta per la sopravvivenza, nell'ampiezza delle vie della città.
Stavolta poi non abbiamo nemmeno una sola famiglia come protagonista, ma un gruppo stranamente assortito di persone che si ritrovano, con un particolare ringraziamento alla sfiga, chiuse fuori di casa proprio in questa notte del cavolo. E' un dettaglio interessante, perché se la famiglia è tenuta insieme da legami molto forti per definizione, un gruppo di sconosciuti crea il legame davanti a te, in teoria. (Lato che DeMonaco non approfondisce granchè)
Oltretutto, le azioni compiute da un nucleo famigliare sono molto più scontate, perché la preoccupazione principale è il bene dei propri cari. Con degli estranei è molto meno banale.
Anarchia - La notte del giudizio
Quindi io con tutti questi aspetti positivi ero bella felice e gongolavo sulla seggiola del cinema.
Finchè mi sono resa conto del numero di volte in cui la parola governo veniva pronunciata.
Governo, Padri Fondatori, il Potere.
Ehnno.
La politica no.
O meglio, piano.
La politica sì, ma in un certo modo.
Mi è piaciuto il fatto che ci fosse la fazione di Anarchici in disaccordo con la questione dello Sfogo Annuale, dà un twist diverso alla storia rispetto al primo capitolo, e fin qui ci siamo. Poi a me i rivoluzionari piacciono sempre, a pelle proprio. Se poi si chiamano CARMELO e sono di colore CIAO.
Ma non esageriamo raga, che io sono qui per le sparatorie, le mazzate in fronte e le botte da orbi. Ok metterci un po' di critichina sociale sui ricconi che vogliono tutto loro e buttano giù a colpi di mitra le case popolari, ma qua state correndo per le strade per scappare da uno che vi spara dal sedere di un camion!
DAI!
(Tra l'altro, cheffigo di un villain santo cielo. Personaggione, e compare per quanto, 10 minuti?)
Menzione di riguardo per la scena dell'asta.
Guardandola pensavo che sarebbe esattamente così.
I ricconi per non sporcarsi le mani (o meglio, per non rischiare) fanno ciò che gli riesce meglio.
Comprano.
E usano dei ragazzotti mascherati per fare il lavoro sporco.
Peccato che i ragazzotti mascherati si siano rivelati così poco importanti, io ho un debole per i personaggi che camminano al rallenty.
Però, insomma, guardatelo.
Perchè, voglio dire, c'è un signore in grembiule che spara dal cassone di un camion dalle luci blu con un mitra.
What else?

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Epitaph

    Epitaph

    Mamma, papà, quanto mi mancate. Da quassù vi vedo sapete? Vi vedo piangere tutto il giorno e anch’io piango per voi. Qui attorno è tutto un mondo nuovo e io... Leggere il seguito

    Da  Theobsidianmirror
    CINEMA, CULTURA, LIBRI
  • Miami Vice

    Miami Vice

    Regia: Michael MannOrigine: USAAnno: 2006Durata: 131'La trama (con parole mie): Sonny Crockett e Ricardo Tubbs sono due detectives della polizia di Miami... Leggere il seguito

    Da  Misterjamesford
    CINEMA, CULTURA
  • Recensione: "Snowtown"

    Recensione: "Snowtown"

    presenti piccoli spoileril film è presente anche nella piattaforma MyMovies, se qualcuno vuole posso "inviarglielo" in qualsiasi momentoSi parlava proprio ieri... Leggere il seguito

    Da  Giuseppe Armellini
    CINEMA, CULTURA
  • Nastri d’Argento 2015: tre per tre

    Nastri d’Argento 2015:

    Responso certo particolare, oltre che inatteso, quello risultante dalla premiazione della 69ma edizione dei Nastri d’Argento, in base al voto espresso dai... Leggere il seguito

    Da  Af68
    CINEMA, CULTURA
  • Fury – Carri armati e capelli Rockabilly

    Fury Carri armati capelli Rockabilly

    E’ abbastanza noto che l’identità di un attore passa anche dal suo aspetto e da come questo rimanga tale dentro e fuori di un film. Leggere il seguito

    Da  Raystorm
    CINEMA, CULTURA
  • Recensione #26: Bigfoot e i suoi amici

    Recensione #26: Bigfoot suoi amici

    Questa sera c'è un'atmosfera nostalgica nell'aria, sai quei giorni che assapori le vicinissime ferie con i genitori perchè ormai è estate e le scuole... Leggere il seguito

    Da  365 Film
    CINEMA, CULTURA