Per gli ambientalisti di casa nostra (e non solo) dev’essere stato un autentico shock. La Germania, più volte presentata come il paese europeo più ecologico, ecosostenibile e con una vera coscienza ‘green’, è pronta a costruire nuove centrali a carbone.
È quanto emerge da un’intervista rilasciata al quotidiano ‘Zeit’ dal ministro dell’Ambiente tedesco Peter Altmeier. Una scelta frutto della rinuncia al nucleare, da completarsi entro il 2020, che ha costretto il governo di Berlino a rivedere la propria politica energetica prendendo atto che le sole rinnovabili non possono sostituire l’energia pordotta dall’atomo.
L’intenzione espressa dal ministro è quella di sostituire i vecchi impianti a carbone e gas con centrali nuove, più efficienti, che avranno il compito di coprire parte di quel 65% di energia che non viene dalle fonti verdi. “L’obiettivo rimarrà lo stesso, vale a dire che arriveremo al 2022 senza energia nucleare producendo entro il 2020 circa il 35 per cento di energia rinnovabile entro il 2050 fino all’80 per cento. Mi batterò per questi obiettivi”, ha dichiarato Altmeier, aggiungendo che “anche con il 35% di rinnovabili dobbiamo continuare a produrre ancora il 65% di energia, per questo ha senso sostituire le vecchie centrali a carbone con impianti a carbone e a gas più moderni ed efficienti”.
Il sottoscritto ha già espresso più volte il proprio parere al riguardo, l’ultima delle quali non più di una settimana fa. E non posso nascondere una certa soddisfazione nel constatare che anche la ‘verde’ Germania è su posizioni simili.
Mi chiedo solo se Greenpeace e affini stiano rivedendo i propri programmi estivi, rinunciando al mare siciliano per dar vita a una “campagna tedesca”. Ma, chissà perché, ne dubito.
[foto da varbak.com]