Ancora un attacco alla libertà di espressione in Italia, stavolta portato dal Tribunale di Roma con un'incredibile sentenza che ha condannato un gestore di blog e pagine Facebook a causa dei commenti presenti nei post pubblicati. Il responsabile di Cartellopoli si è visto appioppare 9 mesi di carcere per il reato di istitgazione a delinquesre e apologia di reato (addirittura!)
"Pacifica essendo la responsabilità esclusiva in capo all'imputato per la gestione del blog (...) e dunque anche per il contenuto dei messaggi in esso pubblicati, è indifferente che si tratti di contenuti riferibili direttamente al T. o ricevuti da altri utenti, essendo stato comunque il primo a curarne l'inserimento e la conseguente divulgazione al pubblico". Questo ha scritto il giudice di primo grado nella sentenza, la prima del genere nel nostro Paese. "L'affermazione del T di non controllare il contenuto dei messaggi ricevuti prima di pubblicarli è priva di rilievo ai fini che qui interessano, sia perché formulata in termini assolutamente generici, sia perché la qualità dei contenuti di analogo tenore pubblicati sul blog nel corso del tempo è tale da rendere inverosimile che l'imputato potesse averne ignorato o male interpretato il contenuto".
A parte la pacifica violazione del diritto d'espressione, tutelato dalla Costituzione, consigliamo, a chiunque gestica un blog o un qualsiasi sito aperto ai commenti, come pure una pagina Facebook, i seguenti accorgimenti:
- Accedere tramite la rete Tor a Facebook, inserendo come responsabile del sito un nome di fantasia (nickname). Stessa precauzione per blog o altri siti se non siete sicuri che quel che pubblicate sia perfettamente legale (sul concetto di legalità ci sarebbe parecchio da discutere...)
- Disattivare la possibilità di inserire commenti automatici e inserire il controllo preventivo sui commenti. Spesso i reati di cui sopra vengono commessi a totale insaputa dei gestori dei blog ma poi è difficile dimostrare tale buonafede al giudice!
- Se temete il sequestro del blog o sito o il suo oscuramento, farne comunque, periodicamente una copia di backup, e trasferirne il contenuto su una piattaforma estera, ovvero al di fuori della Unione Europea.
Da noi, come vi dicemmo tempo fa, ormai la libertà d'espressione ha i giorni contati e l'incredibile sentenza del Tribunale di Roma ne è la dimostrazione.
Per quanto concerne questo blog, senza alcun preavviso, se non ci vedrete più on line, non cercateci in quanto Misteritalia chiuderà i battenti, semplicemente, direttamente.
Sta al popolo, secondo noi, reagire a queste infamie, alla censura come alla dittatura, come il popolo sa e deve fare, e ristabilire, si spera, ogni diritto costituzionale come sancito dalla Carta del 1948.
Non sarà allora più il tempo di scrivere ma di agire nella maniera più democratica e diretta possibile.