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Ancora sul codice iban – bollettini postali

Creato il 14 settembre 2012 da Carturco @carturco

Nonostante le promettenti notizie riportate in proposito anche su questo sito, POSTE ITALIANE, pubbliche amministrazioni dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, enti e società di gestione di servizi di pubblica utilità, insistono imperterriti a infischiarsene delle disposizioni delle Autorità di Garanzia così come di provvedimenti di legge.

Continuano così a circolare ed essere inviati ai cittadini bollettini postali recanti, sì, le apposite caselline per l’iscrizione del codice IBAN relative al conto corrente su cui effettuare il versamento: ma le caselline vengono riempite, anziché con i dati del codice,  con minuscoli asterischi.

Con consueta sfrontatezza e protervia tutta italiota, proprio organismi pubblici o a partecipazione pubblica sono i primi a violare leggi e regolamenti senza, peraltro, incorrere immediatamente in sanzioni e provvedimenti correttivi.

Sollecitatovi da un recente commento al post già citato, ho inoltrato una richiesta all’ACI di Roma – che gestisce per conto della Regione Lazio la riscossione delle tasse automobilistiche – per sapere se risultasse in regola il pagamento del bollo di circolazione da me effettuato con bonifico a favore del conto corrente postale della Regione (di cui mi ero procurato l’IBAN per vie traverse).

La risposta dell’ACI è stata senz’altro pronta e garbata, ma in concreto mi si dice che, mentre il pagamento mediante bonifico è certamente fattibile, i dati sui pagamenti tramite Poste vengono trasmessi all’ACI dopo molti mesi: conseguentemente, non può esserne rilasciata ricevuta, che è la sola documentazione idonea a comprovare l’avvenuto pagamento, in quanto la mia attestazione di bonifico sarebbe soltanto disposizione al pagamento (sic!).

In poche parole, in caso di controllo, sarei io a essere trovato in difetto… a causa del ritardo dell’ente beneficiario nel rilasciarmi regolare ricevuta!

Questi sono la considerazione e il trattamento riservati al cittadino di null’altro colpevole se non di voler pagare tasse, contributi e tariffe secondo metodi perfettamente legali ma, evidentemente, sgraditi ai percettori.

Di fronte a tanta protervia, forse l’unico rimedio possibile potrebbe essere l’emanazione di una disposizione drastica quanto semplice: vietare l’emissione di bollettini postali privi dell’indicazione del codice IBAN. A quel punto Poste Italiane, amministrazioni, enti e società sarebbero posti di fronte a un dilemma secco, che sarebbe assai improbabile fosse risolto rinunciando ad inviare al cittadino utente il bollettino di pagamento.

In fin dei conti, si tratterebbe di una misura analoga a quella che ha fatto obbligo di emettere, di norma, soltanto assegni bancari marcati come NON TRASFERIBILE.

Ho pensato perciò di avviare una petizione al Ministro della Pubblica Amministrazione in tal senso: tutti gli interessati possono contribuirvi firmandola su questo sito.


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